Conto corrente: prelievo dopo morte intestatario, cosa si rischia

Pubblicato il 8 Aprile 2019 alle 06:03 Autore: Guglielmo Sano

Conto corrente: quando muore un parente si presentano tanti doveri di tipo burocratico, alcuni circa il conto corrente del defunto. Errori da non commettere

Conto corrente: prelievo dopo morte intestatario, cosa si rischia
Conto corrente: prelievo dopo morte intestatario, cosa si rischia

Prelievo conto corrente dopo morte titolare: si può fare?


Quando muore un parente, a parte il dolore personale, si presentano tanti doveri. Tra questi tanti adempimenti anche e, soprattutto, di tipo burocratico. Alcuni riguardano il conto corrente del defunto. E rispetto a questi spesso vengono commessi degli errori che è meglio evitare. In primo luogo, per non incorrere, nel caso delle infrazioni più gravi, in delle conseguenze dal punto di vista penale.

Innanzitutto, nel caso di potere di firma – cioè, delega ad operare sul conto – bisogna evitare di prelevare subito del denaro. Infatti, prima è necessario avere la dichiarazione di successione. Inoltre, bisogna aver pattuito la divisione della somma presente sul conto con tutti gli eredi. Se non si rispettano queste condizioni, chi opera sul conto può essere citato in giudizio dagli altri eredi. Oltre al fatto che verrà obbligato a restituire l’ importo prelevato o trasferito.

Conto corrente: prelievo dopo morte intestatario, cosa si rischia

Dunque, essere titolare ad operare su un conto non dà diritto a operare prima di aver operato alcuni passaggi. Tuttavia, la banca è obbligata a consentire delle operazioni  – in virtù del suddetto potere di firma. Da ciò scaturisce la possibilità di incorrere in errori e, di conseguenza, in sanzioni. D’ altra parte, per consentire di operare su un conto, l’ istituto creditizio non può chiedere di esibire l’ autorizzazione degli altri eredi se opera il titolare della delega.

Il comportamento corretto, però, prevede che il titolare della delega ad operare sul conto, in primo luogo, fornisca un rendiconto a tutti gli eredi una volta operato un prelievo o, comunque, un trasferimento di denaro. Quindi, gli altri eredi sapranno quanto gli spetta dell’ importo preso dal conto. Infatti, quest’ ultimo è come se fosse diventato comune. In caso contrario, potrebbe configurarsi da parte di chi opera sul conto il reato di appropriazione indebita. E in conseguenza di questo il titolare della delega sarebbe individuato come fonte di responsabilità civile rispetto agli altri eredi.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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