Bollo auto 2018: evasione pagamento, come evitare cartelle esattoriali

Pubblicato il 26 Ottobre 2018 alle 06:34 Autore: Guglielmo Sano
Bollo auto

Bollo auto 2018: evasione pagamento, come evitare cartelle esattoriali

Cartelle esattoriali per bollo auto 2018, quando si ha l’evasione del pagamento


La fine dell’anno si avvicina e, come di consueto, aumentano le contestazioni per il mancato pagamento della tassa sul possesso del proprio veicolo. Cosa succede se il bollo non viene pagato? Innanzitutto, un anno dopo la scadenza, all’importo delle sanzioni dovrà essere aggiunti anche un interesse che cresce di sei mesi in sei mesi.

Tuttavia, le Regioni – visto il costo della pratica – spesso ritardano le procedure di riscossione.

In pratica, aspettano i tempi del contribuente; al massimo gli inviano degli avvisi bonari. Detto ciò, gli inviti a pagare si concentrano nell’ultimo periodo in cui è possibile far valere i crediti sul bollo; cioè, il 31 dicembre del terzo anno successivo alla misura oggetto della contestazione. Detto ciò, non è detto che le carte arrivate dopo tale termine siano scadute.

Bollo auto 2018: i documenti necessari

In ogni caso, per evitare di pagare un bollo non dovuto bisogna procurarsi o conservare tutta una serie di documenti. Per esempio, può capitare che ci si veda addebitato un bollo pur non possedendo più il veicolo in questione. Quindi, a seconda delle evenienze, sarà necessario dimostrare l’errore con un atto di vendita, la denuncia di un furto, la ricevuta di un rottamatore etc. Insomma, serve una data certa; anche se non sempre ciò esenta dal pagamento del bollo: bisognava segnalare la situazione al Pubblico Registro Automobilistico. Inoltre, a volte la contestazione può riguardare l’importo pagato; qui è necessario procurarsi la ricevuta del versamento effettuato e confrontarla con quanto riportato nella banca dati del PRA.

Molti errori e successivi contenziosi è possibile evitarli anche solo assicurandosi di condurre la prima pratica in modo corretto. Può aiutare affidarsi all’ACI o un ufficio di disbrigo pratiche. D’altra parte, ci si può sempre sbagliare; a questo punto, però, meglio mettersi al passo il prima possibile. Tra l’altro, entro un anno è previsto il “ravvedimento operoso”; quest’ultimo permette di evitare il normale sanzionamento.

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER

PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
Tutti gli articoli di Guglielmo Sano →