Pensione anticipata e assegno di invalidità, quando si rischia di perderla

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:22 Autore: Guglielmo Sano

Il sistema previdenziale italiano cerca di tutelare i lavoratori invalidi; se in possesso di determinati requisiti hanno diritto alla pensione anticipata

Pensione sociale
Pensione anticipata e assegno di invalidità, quando si rischia di perderla

Assegno di invalidità e pensione anticipata: quando uscire


Pensione anticipata e assegno di invalidità, quando si rischia di perderla

Assegno di invalidità e pensione anticipata

Il sistema previdenziale italiano cerca di tutelare i lavoratori invalidi. Infatti, gli è permesso di anticipare la data della pensione se in possesso di determinati requisiti. Questi riguardano, in particolare, il grado di invalidità e la gestione a cui il lavoratore è iscritto. Un esempio classico riguarda chi ha un’invalidità superiore ai due terzi; dunque, una capacità lavorativa rimanente di meno di un terzo. In questo caso non si può anticipare la pensione. Tuttavia, è possibile percepire l’ assegno ordinario di invalidità. Calcolato con lo stesso metodo applicato alla pensione per riceverlo, però, necessari 5 anni di contributi; di questi, 3 devono essere stati maturati nel quinquennio precedente.

Pensione anticipata: solo con invalidità all’80%

Invece, un lavoratore con un grado di invalidità pari o superiore al 74% può accedere alla pensione anticipata ma soltanto se lavoratore precoce o in possesso di almeno 41 anni di contributi. Detto ciò, tale “ finestra” è aperta soltanto per chi ha maturato tali condizioni entro il 31 dicembre 2018 e solo fino a disponibilità di risorse. D’ altra parte, i lavoratori con questo grado di invalidità hanno molte altre agevolazioni, oltre all’ assegno di invalidità. In primis, una maggiorazione sui contributi (2 mesi di lavoro dipendente ogni anno per massimo 5 anni); poi possono chiedere anche l’ Ape sociale (63 anni di età e 30 di contributi).

Possono andare in pensione anticipata i lavoratori dipendenti del settore privato con un’invalidità superiore all’80%. D’ altro canto, devono aver maturato 20 anni di contributi con un’età pari a 60 anni e 7 mesi per gli uomini e a 55 anni e 7 mesi per le donne. Inoltre, bisognerà aspettare 12 mesi dalla maturazione dei requisiti per andare davvero in pensione. Altro discorso riguarda gli inabili al lavoro; cioè, i lavoratori con un grado d’ invalidità del 100%. Questi, con almeno 5 anni anni di contributi di cui 3 versati nel quinquennio precedente, hanno da subito diritto alla pensione di inabilità. Al mancare di tale requisito, si ha diritto alla pensione di inabilità al di sotto di una certa soglia di reddito (16.500 euro circa).

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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