Pensioni ultime notizie: Quota 41 per tutti non si fa? I programmi

Pubblicato il 30 Settembre 2018 alle 00:30 Autore: Guglielmo Sano
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Pensioni ultime notizie: Quota 41 per tutti non si fa? I programmi

Quota 41 per tutti è ferma, le ultime


La Lega continua a spingere su Quota 100; tuttavia, la riforma delle pensioni è ancora lontana dall’aver preso una forma definitiva. Partirà da 62 o da 64 anni (con 38 anni di contributi)? Verrà applicato il ricalcolo contributivo (con conseguente riduzione del 15-20% dell’assegno)? Riguarderà anche i più giovani? Nel frattempo, però, si è acceso anche il dibattito su Quota 41; Salvini non nasconde di voler portare in porto anche il provvedimento che permetterebbe di accedere alla pensione con 41 anni e mezzo di contributi a prescindere dall’età.

D’altra parte, sembrano spegnere gli entusiasmi le parole del sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. Il leghista, raggiunto dall’agenzia Dire, ha confermato la volontà dell’esecutivo di estendere la platea di Quota 100 a 4-500mila persone; poi, però, “non ci dimentichiamo di chi ha già raggiunto 41,5 o 42 anni di contributi; vedremo cosa si può fare e quante risorse aggiuntive servono”. Un’intervento che in molti ha fatto sorgere qualche dubbio sulle reali possibilità di Quota 41.

Pensioni ultime notizie: quanto costano Quota 100 e Quota 41?

In ogni caso, gli addetti ai lavori continuano a ipotizzare il costo del superamento della Legge Fornero, nonostante i contorni delle proposte siano poco definiti. Per esempio, secondo il fondatore del Centro Studi Tabula Stefano Petrarca, intervistato da Lapresse, il combinato di Quota 100 a 62 anni e Quota 41 avrebbe un costo di circa 13 miliardi. In pratica, un investimento esoso da parte dello Stato.

Detto ciò, in un comunicato licenziato dal Carroccio, dopo l’incontro di ieri in vista della Legge di Bilancio, si assicura che l’introduzione di Quota 100 sarà portata avanti in modo “ragionevole ed efficace”. Insomma, “gli oneri per la finanza pubblica saranno sopportabili” anche perché attraverso la “pace contributiva” verrà favorito “l’aumento volontario della contribuzione da parte dei lavoratori”. Sul tema, lo stesso Durigon ha poi precisato che l’idea è quella di colmare le mancanze contributive per mezzo di ratei volontari; l’iniziativa invoglierebbe il contribuente grazie a importanti sconti.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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