Poste Italiane: Postepay, costi e garanzie in aumento. Cosa cambia

Pubblicato il 2 Ottobre 2018 alle 12:00 Autore: Giuseppe Spadaro
Poste Italiane Postepay costi e garanzie in aumento Cosa cambia

Poste Italiane: Postepay, costi e garanzie in aumento. Cosa cambia

Come cambia la Postepay, tutti i costi


Tanti cambiamenti nell’ultimo periodo con Postepay. Maggiori costi in cambio di una migliore sicurezza: è la sintesi di quanto accade ai possessori di una carta prepagata Postepay. In particolare i cambiamenti e le modifiche che vedremo a breve dipendono dalla direttiva UE 2015/2366. I costi di gestione aumentano ma ci sono aspetti positivi per i clienti. Per esempio la Direttiva Europea ha ridotto la franchigia a carico dei clienti per i pagamenti non autorizzati.

Poste Italiane, migliori garanzie per clienti

Cosa cambia in caso di frode? Prima delle modifiche chi restava vittima di frode rimetteva 150 euro; ora la cifra è ridotta a 50 euro. Un altro vantaggio per il cliente, dopo le modifiche, riguarda il tempo di rimborso. Infatti sono stati ridotti i tempi di rimborso nel caso in cui il cliente disconosca l’operazione o segnali una transazione non autorizzata.

Come già spiegato sono stati elevati i livelli di sicurezza e garanzia dei clienti PostePay ma sono aumentati i costi di gestione.

Poste Italiane, maggiori costi

Cosa riguarderanno i costi più alti? Facciamo alcuni esempi. In linea di massima le condizioni peggiori riguardano le commissioni a carico dei clienti. Per prelievi e pagamenti in valuta diversa dall’euro da ATM Visa/Visa Electron all’estero sono aumentati. Prima il prelievo di denaro contante da un Paese situato al di fuori dell’Unione Europea costava 5 euro. Ma dall’ 1 luglio scorso si aggiunge ai 5 euro una commissione dell’1,10% dell’importo prelevato.

In caso di pagamento in una moneta diversa dall’euro sui Pos degli esercenti che aderiscono al circuito Visa payWave o Pos virtuali è presente una commissione che prima non c’era. Bisogna pagare infatti l’1,10% dell’importo complessivo. Ad esempio, se si comprerà su un sito online un prodotto negli Usa di 100 euro (con richiesta di pagamento in dollari): mentre prima lo si pagava effettivamente 100 euro ora con la direttiva si pagherà 1,1 euro in più e quindi l’1,10%  dell’importo complessivo. Infine lo stesso vale per i prelievi di denaro contante nei Paesi non aderenti all’Unione Europea: si pagherà 1,1 euro in più.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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