Bollo auto 2018: pagamento a rate, importo e quando è possibile

Pubblicato il 10 Aprile 2019 alle 06:32 Autore: Daniele Sforza

In caso di bollo auto non pagato per difficoltà economiche è possibile scegliere il pagamento a rate? Ecco quando è possibile.

Bollo auto: pagamento a rate
Bollo auto 2018: pagamento a rate, importo e quando è possibile

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A causa di difficoltà economiche non si riesce a pagare il bollo auto, una delle tasse più odiate dagli italiani, ma dovuta per legge. Tra le conseguenze del mancato pagamento del bollo auto spicca anche il fermo amministrativo, che di fatto, fatta qualche eccezione, impedisce alle auto di circolare. Una conseguenza grave per chi è costretto a muoversi con l’auto per motivi di lavoro o perché vive in un paesino sperduto.
Tuttavia chi versa in difficoltà economiche può scegliere una più comoda soluzione per regolarizzare la propria posizione: il pagamento a rate. Basterà rivolgersi alla propria Regione di riferimento per capire se tale soluzione è possibile, contattando l’Ufficio Tributi o recandosi presso un’agenzia ACI. Qualora il pagamento a rate sia accettato, e ciò avviene soprattutto nei casi di prima immatricolazione, si potranno pagare le rate del bollo con importi non inferiori a 100 euro mensili. Altrimenti si dovrà attendere la cartella esattoriale da parte dell’Agenzia delle Entrate e rateizzare quella, comprensiva di interessi di mora e sanzioni.

Bollo auto: pagamento a rate, quando è possibile

In merito a questo argomento facciamo riferimento al DPR n. 602 del 29 settembre 1973. Qui, all’articolo 19, leggiamo quanto segue. “L’agente della riscossione, su richiesta del contribuente che dichiara di versare in temporanea situazione di obiettiva difficoltà, concede la ripartizione del pagamento delle somme iscritte a ruolo, con esclusione dei diritti di notifica fino a un massimo di 72 rate mensili. Nel caso in cui le somme iscritte a ruolo sono di importo superiore a 60.000 euro, la dilazione può essere concessa se il contribuente documenta la temporanea situazione di obiettiva difficoltà”.
Qualora la situazione economica si dovesse aggravare, “la dilazione concessa può essere prorogata una sola volta, per un ulteriore periodo e fino a 72 mesi, a condizione che non sia intervenuta decadenza”. Inoltre, il debitore ha facoltà di richiedere un piano di rateazione che preveda rate variabili di importo crescente per ciascun anno.
A causa di ulteriori difficoltà economiche, la suddetta rateazione potrà essere aumentata fino a 120 rate mensili. Per aderire a questa estensione bisognerà avere una “accertata impossibilità di eseguire il pagamento del credito tributario secondo un piano di rateazione ordinario”, nonché la “solvibilità del contribuente, valutata in relazione al piano di rateazione concedibile”.

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Bollo auto: pagamento a rate, cosa succede se non si paga

Un altro elemento da tenere bene a mente è incluso nel comma 3 dello stesso articolo in cui si precisa che se non si pagano cinque rate, anche non consecutive, “il debitore decade automaticamente dal beneficio della rateazione”. Inoltre l’importo non ancora conseguito dovrà essere versato in una unica soluzione. Solo se al momento della richiesta di una nuova rateizzazione le rate scadute siano state integralmente pagate, sarà possibile aderire a un nuovo piano.

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Bollo auto: pagamento a rate, come fare richiesta

Per fare domanda è preferibile scaricare l’App Equiclick dal sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, utilizzabile da smartphone e tablet. Tramite questa applicazione mobile sarà quindi possibile procedere con la rateizzazione.
Se si preferiscono canali più tradizionali, è possibile scaricare e compilare il modulo R1 riservato ai piani di rateizzazione fino a 60.000 euro e presentarlo agli uffici dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Oppure inviarlo tramite posta raccomandata con ricevuta di ritorno al seguente indirizzo: Agenzia delle Entrate-Riscossione – Struttura a supporto del Responsabile della protezione dei dati – via Giuseppe Grezar 14 – 00142 Roma.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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