Pensione anticipata 2019: malattia e patologie, come uscire prima

Pubblicato il 10 Aprile 2019 alle 06:36 Autore: Daniele Sforza

Una malattia può determinare la pensione anticipata? Generalmente no, ma ci sono comunque delle soluzioni per uscire prima. Ecco quali.

pensione di invalidità
Pensione anticipata 2019: malattia e patologie, come uscire prima

Patologie e malattia per pensione anticipata, quali servono


Può una malattia grave determinare la pensione anticipata? Generalmente no. Tuttavia se il soggetto è affetto da patologie che ne causano l’invalidità o uno stato di handicap, esistono delle soluzioni per uscire prima, sfruttando i benefici previsti dalla legge. Quindi, in linea di massima, una patologia anche grave non consente in automatico la pensione anticipata. Andiamo però a vedere quando e quali sono le possibili soluzioni che garantiscono l’uscita anticipata dal mondo del lavoro.

Pensione anticipata: invalidità oltre il 74%

Va innanzitutto precisato che handicap e invalidità non vanno confuse. Mentre la prima determina una condizione di svantaggio, sia dal punto di vista sociale sia sotto l’aspetto professionale, la seconda influisce sulla capacità lavorativa. Pertanto le patologie che causano l’invalidità, stimata in una determinata percentuale, possono consentire la pensione anticipata, modificando i requisiti previsti dall’attuale normativa.
È ad esempio il caso dei soggetti con tasso di invalidità superiore al 74%, per i quali sono riconosciuti 2 mesi di contributi figurativi in più per ogni anno, fino a un massimo di 5 anni.
Sempre restando nei confini del tasso di invalidità oltre il 74% va ricordato l’Ape sociale, l’anticipo pensionistico che consente di anticipare la pensione di vecchiaia fino a un massimo di 3 anni e 7 mesi. Il requisito da rispettare corrisponde però ad almeno 30 anni di contributi. E va ricordato che l’Ape sociale è in scadenza e per ora non si hanno voci di proroga.

Pensione anticipata: invalidità oltre l’80% e riduzione capacità lavorativa

Per i lavoratori con tasso di invalidità superiore all’80%, è prevista una riduzione dei requisiti anagrafici. Questi ultimi corrispondono a 60 anni e 7 mesi per gli uomini e a 55 anni e 7 mesi per le donne. Altro requisito da rispettare sono 20 anni di contributi. Va però precisato che al raggiungimento del requisito richiesto è prevista una finestra di attesa di 12 mesi. Tale beneficio non è tuttavia riservato ai lavoratori del settore pubblico.

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Pensione anticipata: invalidità civile e ordinaria

Infine nell’elenco delle soluzioni per la pensione anticipata spicca anche l’assegno ordinario di invalidità, riservato ai lavoratori la cui capacità lavorativa è ridotta di oltre un terzo. Il requisito contributivo da rispettare corrisponde a minimo 5 anni di contributi, di cui 3 versati nei 5 anni precedenti alla data di presentazione della domanda.
Qualora il livello di invalidità sia al 100% e il soggetto non abbia superato 66 anni e 7 mesi e abbia un reddito inferiore a 16.664,36 euro, si ha diritto alla pensione di invalidità civile.

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Pensione anticipata: malattia professionale e invalidità

Discorso a parte merita la malattia professionale, ovvero quel tipo di patologia causato generalmente da condizioni ambientali professionali determinanti un’alterazione delle condizioni fisiche del soggetto. Esistono malattie professionali tabellate (85 nell’industria, 24 nell’agricoltura) e non tabellate. Queste ultime necessitano una prova dell’origine professionale della patologie. Tali malattie professionali possono comportare anche invalidità, stimata in percentuale. Se tale livello di invalidità va dal 16% al 100%, allora si avrà diritto a una rendita Inail per tutta la vita, il cui importo dipende sostanzialmente dal tasso percentuale di invalidità valutato.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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