Pensione anticipata 2019: requisiti senza età minima, quando è possibile

Pubblicato il 8 Aprile 2019 alle 06:05 Autore: Daniele Sforza

Le informazioni utili sulla pensione anticipata e su quali requisiti possedere per l’accesso senza età minima. Ecco quando è possibile.

Pensione anticipata 2019: requisiti senza età minima, quando è possibile
Pensione anticipata 2019: requisiti senza età minima, quando è possibile

Età minima uscita anticipata e requisiti


Esistono diverse soluzioni per accedere alla pensione anticipata; anche in assenza dei requisiti necessari per l’accesso alla pensione di vecchiaia. Molti lavoratori possono infatti sfruttare diverse proposte al momento in vigore per trasformare un elevato numero di contributi in requisiti per l’accesso alla pensione anticipata; ciò a prescindere dall’età e quindi dal requisito anagrafico.

Pensione anticipata ordinaria: come accedere

Un tempo si chiamava pensione di anzianità; oggi, si chiama pensione anticipata ordinaria. Per accedere a questo regime, non conta il requisito anagrafico, bensì quello contributivo. Il vecchio regime è ancora valido per alcune categorie di lavoratori; ad esempio, gli addetti ai lavori gravosi. Il nuovo prevede dei requisiti contributivi differenti per uomini e donne.

Andando più nel dettaglio sono richiesti 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini; 41 anni e 10 mesi, invece, per le donne. Tuttavia, quanto appena scritto, è valido per il solo 2018. Nel 2019, a causa del meccanismo relativo all’aspettativa di vita, i requisiti contributivi cambieranno nel modo seguente. 43 anni e 3 mesi per gli uomini; 42 anni e 3 mesi per le donne. L’incremento di 3 mesi dovrebbe essere valido ogni 2 anni. La prossima modifica dovrebbe quindi esserci nel 2021.

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Per quanto riguarda il calcolo dell’assegno in regime di pensione anticipata ordinaria, il sistema si basa sul metodo retributivo fino al 31 dicembre 2011; dal 1° gennaio 2012 viene infatti applicato il sistema contributivo, per chi ha versato almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995. Il sistema di calcolo può essere retributivo fino al 31 dicembre 1995 e poi contributivo per chi ha meno di 18 anni di contributi versati al 31 dicembre 1995. Infine si annovera anche il sistema interamente contributivo per chi non ha alcun contributo al 31 dicembre 1995. Quest’ultimo metodo di calcolo è certamente più penalizzante relativamente all’importo dell’assegno riguardo al sistema retributivo.

Si precisa che l’accesso alla pensione anticipata ordinaria può avvenire anche attraverso il cumulo contributivo. Si tratta di una somma di tutti i contributi versati in fondi previdenziali diversi. Il sistema di calcolo può dipendere dalle regole adottate specificamente dai fondi previdenziali stessi.

Pensione anticipata: Quota 41 lavoratori precoci, come funziona

Diverse regole per i lavoratori precoci; questi ultimi devono soddisfare il requisito di aver versato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento del 19° anno di età. La pensione anticipata si potrà ottenere con 41 anni nel 2018; diventeranno 41 anni e 5 mesi a partire dal 2019. Le categorie a cui è riservato questo trattamento sono le seguenti:

  • Addetti a lavori gravosi e usuranti;
  • Soggetti con tasso di invalidità pari o superiore al 74%;
  • Disoccupati;
  • Lavoratori caregiver che assistono da almeno 1 semestre un familiare (entro il 2° grado) con handicap grave e convivente.

Se il raggiungimento dei requisiti è ottenuto entro il 31 dicembre 2018 si avrà tempo fino al 1° marzo 2019 per fare la domanda. Sono comunque ammesse le domande tardive fino al 30 novembre 2019. Il meccanismo appena citato vale anche per gli anni seguenti.

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Pensione anticipata: pensione di anzianità in totalizzazione, cos’è

Un altro meccanismo di pensione anticipata che non conta il requisito anagrafico è la cosiddetta pensione di anzianità in totalizzazione. Questo regime permette di sommare e quindi totalizzare i contributi versati in gestioni diverse. Il requisito da rispettare per accedere alla pensione di anzianità in totalizzazione corrisponde a 40 anni e 7 mesi di contributi nel 2018, che diventeranno 41 anni di contributi nel 2019. Inoltre va annoverata una finestra di 21 mesi antecedente alla prima erogazione.

Il metodo di calcolo dell’assegno può dipendere dai sistemi adottati dalle differenti gestioni. Generalmente il sistema di calcolo è contributivo e rivalutato in base al Pil.

Pensione anticipata: assegno di invalidità e pensione di inabilità

Il requisito anagrafico non si conta neppure nel regime che consente la percezione dell’assegno di invalidità. I lavoratori che hanno una riduzione della capacità lavorativa che supera i 2/3 possono fare domanda per ottenere l’assegno ordinario di invalidità. I requisiti contributivi da rispettare ammontano a 5 anni di contributi, di cui almeno 3 versati negli ultimi 5 anni precedenti la data di presentazione della domanda. Al raggiungimento dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia, l’assegno ordinario di invalidità viene convertito in quest’ultima.

Ultimo trattamento che non prevede il raggiungimento di requisiti anagrafici è la pensione di inabilità. Solo i soggetti impossibilitati a svolgere qualsiasi attività lavorativa in modo permanente possono accedere alla pensione di inabilità. Anche in questo il requisito da rispettare equivale a 5 anni di contributi; di questi almeno 3 versati negli ultimi 5 anni prima della data di presentazione della domanda.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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