Bollo auto 2018: contestazione pagamento entro dicembre. Cosa fare

Pubblicato il 8 Novembre 2018 alle 06:31 Autore: Daniele Sforza
Bollo auto contestazione pagamento

Bollo auto 2018: contestazione pagamento entro dicembre. Cosa fare

Scadenza bollo auto entro dicembre, cosa fare


Spesso entro la fine dell’anno si accumulano le contestazioni per il mancato pagamento del bollo auto. Ovviamente alcune contestazioni sono legittime, mentre altre sono errate. Ovvero, il contribuente è in regola con i pagamenti, ma può essere stato truffato, oppure c’è stato un errore da parte dell’ente creditore. In caso di mancato pagamento del bollo auto, invece, bisogna mettersi in regola. Si hanno infatti 60 giorni di tempo dall’avvenuta notifica per regolarizzare la propria posizione debitoria. E a nulla vale attendere la pace fiscale 2019, visto che al momento si conosce ancora poco e nulla sulla misura. E soprattutto non si sa neppure se nella maxi-sanatoria rientreranno anche imposte come il bollo auto. Come comportarsi dunque davanti a una contestazione di mancato pagamento del bollo auto?

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Bollo auto non pagato: prescrizione, tempi e modalità

Di fronte alla notifica che avvisa del mancato pagamento del bollo auto, bisogna innanzitutto capire se l’imposta nell’anno indicato è stata pagata oppure no. Diverse persone non pagano il bollo, magari a causa di difficoltà economiche, sperando poi che la tassa cada in prescrizione. I termini della prescrizione sono di 3 anni, ma il primo anno, anziché partire dal mese successivo a quello della scadenza del bollo, inizia dal 1° gennaio dell’anno successivo.

Facendo un esempio pratico, se a ottobre 2016 il bollo auto scadeva e non è stato pagato, il tempo di prescrizione è iniziato a partire dal 1° gennaio 2017 e durerà 3 anni, scadendo così il 31 dicembre 2019. Ciò significa che se al 1° gennaio 2020 non è arrivata alcuna notifica di pagamento, il bollo auto è caduto in prescrizione. Quindi, qualora dovesse arrivare una notifica per quell’anno di riferimento nel settembre del 2022, ad esempio, il pagamento del bollo auto 2016 non sarà dovuto.

In questo caso sarà possibile inviare una raccomandata A/R indirizzata all’ente creditore entro 60 giorni dalla data di notifica dell’avviso, presentando apposito ricorso presso il giudice competente, ovvero la Commissione tributaria provinciale.

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Bollo auto: notifica mancato pagamento, cosa fare

Facendo riferimento all’esempio sopra riportato, mettiamo che la notifica del mancato pagamento per il bollo auto 2016 arrivi a ottobre 2018. La prescrizione sarebbe interrotta e ripartirebbe dal 1° gennaio dell’anno seguente.

Al di là della prescrizione, va precisato che qualora non venga regolarizzato il pagamento del bollo auto entro 1 anno, allora saranno applicati sanzioni e interessi di mora. In pratica, non sarà più possibile approfittare del ravvedimento operoso che comporta sanzioni ridotte. Dopo 1 anno dal mancato pagamento, l’ente creditore (la Regione) invierà un avviso bonario al contribuente debitore, invitandolo a mettersi in regola entro 60 giorni.

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Qualora il bollo auto non venga ancora pagato dopo tale nuova scadenza, allora la pratica passa direttamente all’agente della riscossione, con l’imposta non dovuta che sarà iscritta a ruolo. L’imposta non versata diventerà dunque una cartella esattoriale a tutti gli effetti, comprendente l’importo dell’imposta, maggiorata di sanzioni e interessi di mora.

Se il contribuente è in regola con i pagamenti, come scritto sopra, provvederà a fare ricorso entro i tempi prestabiliti (60 giorni dalla data di notifica). Altrimenti sarà chiamato a sanare il proprio debito, per evitare altre conseguenze. Come ad esempio il fermo amministrativo del veicolo la procedura di radiazione dell’auto dal PRA, tanto per fare due esempi. Senza dimenticare il pignoramento presso terzi, con prelievo dal conto corrente.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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