Pensioni notizie oggi: Quota 100, i posti liberi in scuola e sanità

Pubblicato il 3 Ottobre 2018 alle 17:04 Autore: Giuseppe Spadaro
Pensioni notizie oggi Quota 100, i posti liberi in scuola e sanità

Pensioni notizie oggi: Quota 100, i posti liberi in scuola e sanità

Pensioni ultime notizie: dopo gli annunci sull’introduzione di Quota 100 si inizia a ragionare sulle potenziali conseguenze. In particolare l’intenzione del Governo sarebbe di consentire l’accesso alla pensione a chi ha 62 anni di età e 38 anni di contributi versati. Comparto per comparto saranno diversi gli effetti che l’uscita anticipata dal mondo del lavoro di molte persone potrà avere. Oltre a ‘Quota 100’ nelle settimane precedenti si è parlato anche della cosiddetta ‘Quota 41’. Ovvero della possibilità di andare in pensione a prescindere dall’età anagrafica avendo versato 41 anni e 6 mesi di contributi. Non sembra al momento probabile la sua applicazione, almeno nell’immediato futuro.

Pensioni notizie oggi, effetti ‘Quota 100’ in settore scuola

Dicevamo dei diversi effetti che ‘Quota 100’ avrà, in caso di introduzione, nei diversi settori lavorativi. Per esempio mentre nel mondo della scuola è possibile che ciò faciliti un positivo ricambio di docenti e personale ATA diversa rischia di essere la situazione nel settore sanitario. Infatti il mondo della scuola attende da anni un ricambio generazionale. Con intere classi di aspiranti professori costretti ad attendere da molti anni la possibilità di essere chiamati dalle singole graduatorie di riferimento.

Ricordiamo che ‘Quota 100’ dovrebbe valere con la combinazione 62 anni + 38 anni di contributi versati. Nelle scorse settimane era stato valutato l’impatto di ‘Quota 100’ con la formula 64 anni e 36 di contributi. Avrebbe dato la possibilità a più di 70.000 persone del settore scuola di andare in pensione. Numeri importanti che segneranno una e propria svolta nel settore scolastico.

Pensioni notizie oggi, effetti ‘Quota 100’ in settore sanità

In sanità vale invece il ragionamento contrario. Perché a fronte di molti medici che intendono andare in pensione non vi sono medici sufficienti per prendere il loro posto. Si rischia così di determinare un vero e proprio vuoto in termini sanitari e di assistenza. Si parla di medici ma anche di dirigenti sanitari. Nel complesso sono più di 20.000 i lavoratori che acquisiranno il diritto alla pensione. Moltissimi di questi sono medici di famiglia. Si calcola che nel giro di pochi anni potranno restare ‘senza medico curante’ oltre 20 milioni di italiani.

A mettere nero su bianco le problematiche a cui si andrà incontro è l’Anaao. “I processi previdenziali sarebbero (col superamento della Riforma Fonero) così rapidi e drastici da impedire il trasferimento di esperienze e di pratica clinica. Si tratta, infatti, di conoscenze e di capacità tecniche che richiedono tempo e una lunga osmosi tra generazioni professionali diverse”. Viene evidenziato inoltre anche il fatto che i medici in servizio subiranno un ulteriore peggioramento delle condizioni lavorative, soprattutto per coloro che operano in strutture sanitarie. Di qui la richiesta del segretario nazionale Anaao Assomed Carlo Palermo di “aprire una grande stagione di assunzioni in sanità”.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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