Sospensione e ritiro patente di guida: quando avvengono e differenze

Pubblicato il 23 Ottobre 2018 alle 14:10 Autore: Claudio Garau
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Sospensione e ritiro patente di guida: quando avvengono e differenze

Gli automobilisti sono consapevoli che, durante la guida, debbono sottostare alle regole previste dal Codice della Strada e che approfonditamente esaminano durante i corsi di teoria abilitanti alla guida. Esiste comunque il cosiddetto Codice della Strada, il quale dispone sanzioni di vario tipo in caso di infrazione alle regole previste per la circolazione dei veicoli. In particolare può disporre ritiro e sospensione della patente di guida. Vediamo di seguito più nello specifico in che cosa consistono questi due istituti.

La sospensione della patente di guida e come può opporsi l’automobilista

Rispetto ad altri tipi di sanzioni accessorie previste per gli automobilisti, la sospensione è meno grave e si accompagna comunque alla sanzione amministrativa consistente nel pagamento di una somma di denaro. Se andiamo a sfogliare il Codice della Strada, notiamo che sono tantissime le violazioni che comportano la sospensione. Tale provvedimento prevede un periodo in cui è vietato guidare, ricompreso tra un minimo ed un massimo variabili a seconda della specifica infrazione. Il provvedimento di sospensione è emesso dal Prefetto del luogo in cui risiede l’automobilista sanzionato.
Terminato il periodo di sospensione, la patente è riconsegnata dal Prefetto, di solito per mezzo della polizia locale del luogo di residenza. L’ordinamento però garantisce all’automobilista la possibilità di ricorrere: entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento di sospensione, è consentito ricorso al Giudice di Pace del luogo in cui la violazione è stata commessa.

Sospensione della patente di guida per superamento del limite di velocità

Sono svariate le ipotesi di sospensione della patente, disciplinate dal Codice della Strada. Anzitutto, la più diffusa è di certo la sospensione per superamento del limite di velocità. In questa fattispecie, la sospensione oscilla tra 1 e 3 mesi, qualora il limite di velocità sia superato tra i 40 e i 60 km/h; la durata della sospensione aumenta in caso di neopatentati o recidivi. Invece, in caso di violazione del limite di velocità oltre i 60 km/h è prevista la sospensione tra i 6 e i 12 mesi e la revoca della patente per recidiva. E’ chiaro che il legislatore intenda sanzionare più pesantemente all’aumentare della velocità e della gravità dell’infrazione.

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Sospensione della patente in caso di circolazione sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o alcoliche

Altro rilevante caso in cui scatta la sospensione, è quello relativo alla circolazione sotto l’influenza di sostante stupefacenti o alcoliche. Per avere sospensione della patente, occorre però che il tasso alcolemico sia quanto meno superiore a 0,5 g/l. Il Codice della Strada prevede una sospensione sempre più severa all’aumentare di questo tasso, fino anche all’eventuale revoca della patente. Sanzioni più dure sono previste per coloro che sono individuati alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope; è prevista sospensione della patente da 1 a 2 anni e revoca della patente in caso di recidiva nel corso di un biennio. Una ulteriore e purtroppo diffusa ipotesi di sospensione della patente è quella relativa all’infrazione da cui conseguano lesioni alle persone. In questo caso la sospensione può arrivare fino ad un anno.

Casi di ritiro della patente di guida

L’eventualità del ritiro della patente di guida copre invece una tipologia differente di ipotesi. In linea generale, in queste circostanze la patente è subito riconsegnata dopo l’adempimento della prescrizione omessa. Anzitutto, un caso frequente di ritiro si verifica quando la patente è ritirata a coloro che guidino con patente scaduta. La procedura prevede che tale patente sia inviata, da parte dell’organo di polizia che ha rilevato l’infrazione, alla Prefettura del luogo in cui c’è stata la violazione. Il soggetto interessato, al fine di ottenerne restituzione, dovrà mostrare all’Ufficio Patenti il certificato medico che conferma l’idoneità di guida.

Un altro caso piuttosto frequente è quello di ritiro per sistemazione errata del carico sull’auto e mancata correzione su invito degli organi di polizia o comunque secondo le modalità previste dal codice della Strada. Non raro è anche il caso di ritiro di patenti extracomunitarie. Gli stranieri che abbiano ottenuto la residenza italiana non possono infatti circolare in Italia – con la loro patente straniera – oltre un anno dall’acquisizione della residenza. La loro patente sarà così ritirata. Gli interessati dovranno quindi – se possibile – chiedere la conversione della loro patente ottenuta in un paese extracomunitario. Avranno cioè un nuova patente italiana ed in sostanza identica a quella precedente estera oppure, per ottenere la patente italiana, dovranno sostenere gli esami teorici e pratici previsti dalla legge italiana.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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