Riforma pensioni 2019: Quota 100 per tutti insostenibile. Rabbia Damiano

Pubblicato il 11 Novembre 2018 alle 06:35 Autore: Giuseppe Spadaro
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Riforma pensioni 2019: Quota 100 per tutti insostenibile. Rabbia Damiano

Quota 100, Damiano allerta ‘insostenibile’


Il Governo continua ad offrire rassicurazioni sul tema previdenziale. La partenza di Quota 100 a partire dal 2019 sarà- come ha ribadito di recente anche il vicepremier Di Maio – una misura strutturale. All’inizio consentirà di accedere alla pensione a coloro che hanno 62 anni e 38 anni di contributi versati. Col tempo si dovrebbero estendere le fasce di età e di conseguenza rendere più larghe le maglie di accessibilità alla pensione. Tutto sarà comunque vincolato ai costi e alle necessarie coperture economiche.

Riforma pensioni 2019, Damiano contro Governo: incoerente sommatoria di obiettivi

Intanto, torna a parlare di pensioni l’ex ministro del lavoro Cesare Damiano, impegnato a Catanzaro in un appuntamento verso la corsa congressuale del PD. L’esponente del Partito Democratico a più riprese ha spiegato che dal suo punto di vista quanto previsto dal Governo in materia di pensioni è insufficiente.

“Siamo – ha dichiarato il deputato PD – per il superamento della legge Fornero attraverso il consolidamento del sistema della flessibilità e delle Quote. Un sistema che vada anche a vantaggio dei giovani che avranno una pensione interamente contributiva”. Da qui l’affondo contro le misure proposte dal Governo Conte. “Non crediamo che sia sostenibile l’indistinta e incoerente sommatoria di obiettivi proposta dal Governo, non compatibile con le esigue risorse destinate alla previdenza, pari a 6,7 miliardi di euro”.

Riforma pensioni 2019, le proposte di Cesare Damiano

Già molti mesi fa, all’indomani delle elezioni, prima della formazione del Governo Conte Cesare Damiano aveva preconizzato l’impossibilità di dare seguito alle promesse fatte in campagna elettorale da parte di M5S e Lega. La proposta che Damiano lancia da molto tempo prevede di continuare sulla strada già intrapresa dalla scorsa legislatura. Una strada che ha restituito ai pensionati 20 miliardi di euro tramite 8 salvaguardie, Ape social e Ape volontaria. Ma anche Opzione Donna, aumento quattordicesima e cumulo gratuito dei contributi.

Damiano avrebbe previsto soluzioni diverse e soprattutto più numerose. Ma c’è da dire anche molto più dispendiose. Quali? Dalla nona salvaguardia alla conferma di Opzione Donna. Dalla resa strutturale dell’Ape a Quota 41 per tutti ovvero la via d’accesso più semplice per andare in pensione riservata a tutti coloro i quali hanno 41 anni di contributi indipendentemente dall’età. Tutte ipotesi che pur se prese in considerazione dal governo in carica avrebbero necessitato di adeguate e cospicue risorse economiche.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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