Contributi Inps 2018: trasferimento o ricongiunzione, quando conviene farla

Pubblicato il 24 Marzo 2019 alle 06:26 Autore: Guglielmo Sano

Purtroppo non sempre i contributi Inps versati durante una vita lavorativa bastano per maturare il diritto alla pensione ed è difficile farseli restituire

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Contributi Inps 2018: trasferimento o ricongiunzione, quando conviene farla

Ricongiunzione o trasferimento contributi Inps, quando si fa


Contributi Inps 2018: trasferimento o ricongiunzione, quando conviene farla

Ricongiunzione o trasferimento dei contributi

Purtroppo non sempre i contributi versati durante una vita lavorativa bastano per maturare il diritto alla pensione. Inoltre, è raro che l’Inps eroghi una sorta di indennità sostitutiva, ovvero che restituisca quanto versato, in modo che il lavoratore effettivamente recuperi tali contributi.

Anche i tribunali interrogati sull’ argomento si sono espressi in linea con l’Inps; cioè, non si può prevedere un’ indennizzo se i contributi accumulati non si sono rivelati sufficienti a prendere la pensione.

Contributi Inps: la restituzione

Detto ciò, esistono alcuni casi in cui l’Inps restituisce i contributi non versati che non bastano, però, a maturare il diritto alla pensione. Innanzitutto, nell’ evenienza di contributi versati e non dovuti da lavoro dipendente (limite 5 anni non prescritti).  Poi, se i contributi versati e non dovuti provengono da lavoro autonomo (non importa il periodo in cui avviene l’ accredito).

Infine, la restituzione dei contributi versati avviene se questi sono in eccedenza o relativi a un’ attività inesistente. Inoltre, da precisare che anche se dei contributi vengono versati nella cassa previdenziale “ sbagliata”, cioè errata rispetto al lavoro prestato, vengono prestati anche se è più corretto parlare di trasferimento o, meglio, ricongiunzione

Contributi Inps: la ricongiunzione

La ricongiunzione – da luglio 2010 è onerosa – è l’ istituto che permette di trasferire in un’ unica cassa previdenziale in contributi versati in più casse allo scopo di percepire un’ unica pensione. Per richiederla è necessario che l’ interessato o i suoi superstiti inoltrino apposita domanda precisando tutti i periodi di contribuzione (obbligatoria, volontaria, figurativa, riscattata).

Questi devono essere stati maturati in almeno due diverse forme previdenziali fino al momento della richiesta; inoltre, non devono già essere utilizzati per liquidare una pensione. Alla fine, i periodi ricongiunti risulteranno come da sempre versati in un unico fondo; quindi, daranno diritto a una pensione in base ai requisiti previsti dal medesimo fondo.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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