Pensione sociale e di reversibilità: cumulo Inps, come funziona e riduzione

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:21 Autore: Guglielmo Sano

Pensione sociale: si può cumulare la reversibilità con altri redditi? Sì, è possibile ma solo entro determinate soglie Isee

Pensione sociale
Pensione sociale e di reversibilità: cumulo Inps, come funziona e riduzione

Cumulo pensione sociale e di reversibilità


Si può cumulare la pensione di reversibilità con altri redditi? Sì, è possibile ma – secondo quanto stabilito dalla Legge Dini – solo entro determinate soglie. Tre i casi in cui l’ assegno previdenziale subisce una riduzione a seconda dell’ Isee del beneficiario. Il primo: se il reddito del beneficiario è di 19.789 euro, ridotto del 25% l’ importo della pensione; secondo caso: se il reddito è superiore ai 26.385 euro l’ importo viene ridotto del 40%. Terzo e ultimo caso, se il beneficiario percepisce un reddito superiore ai 32.982 euro l’ assegno risulterà dimezzato (riduzione del 50%). Detto ciò, l’ importo determinato dal cumulo con reversibilità ridotta non può essere inferiore a quello massimo della fascia precedente.

Pensione sociale: reversibilità, quando non è ridotta

Quali redditi sono da considerarsi per la riduzione della reversibilità? Qui si presenta un vuoto normativo poi colmato dall’ Inps con una circolare. In essa, sostanzialmente, l’ ente ha precisato che va tenuto conto di tutti i redditi soggetti a Irpef compresi i contributi, previdenziali o assistenziali che siano.

Invece, non bisogna contare il Tfr, il reddito proveniente dalla casa di abitazione, gli arretrati sottoposti ad altra tassazione, l’ importo della pensione a cui dovrebbe essere applicata l’ eventuale riduzione. Tuttavia, anche l’ importo dell’ assegno sociale tra i redditi che non influiscono sulla soglia di reddito da cui consegue la riduzione.

Pensione sociale: riduzione dell’ assegno sociale

L’ assegno sociale è pari a 453 euro al mese da corrispondere per 13 mensilità per un importo totale di 5.889 euro. Spetta interamente ai beneficiari non sposati che non percepiscono alcun reddito e per quelli sposati con reddito inferiore 5.889 euro all’ anno. Dunque, subisce una riduzione nel caso in cui il beneficiario single percepisca un reddito superiore a quest’ ultima soglia o nel caso di beneficiario sposato con reddito superiore agli 11.778 euro all’ anno.

I redditi che non influiscono sulla sua concessione praticamente gli stessi riguardanti la pensione di reversibilità (più indennità di accompagnamento e Inail); fondamentale ricordare allora che l’ importo del trattamento – sommato ai redditi – non può essere superiore alla soglia annuale massima stabilita per riceverlo a seconda della condizione economica.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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