Visita fiscale Inps ed esonero menopausa, con quali patologie

Pubblicato il 8 Aprile 2019 alle 06:02 Autore: Daniele Sforza

L’esonero dalla visita fiscale Inps non è permesso per le donne con menopausa, ma quali sono i rischi derivanti da questa patologia?

Visita fiscale Inps esonero menopausa
Visita fiscale Inps ed esonero menopausa, con quali patologie

Visita fiscale: menopausa e conseguenze, le patologie correlate


L’esonero dagli orari di reperibilità per la visita fiscale Inps è permesso solo in alcuni casi. Più nello specifico nell’ eventualità in cui ci siano patologie gravi richiedenti terapie salvavita, Ma anche in caso di stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta, che sia pari o superiore al 67%. Infine l’esonero dalla reperibilità arriva per causa di servizio riconosciuta che abbia dato luogo all’ascrivibilità della menomazione unica o plurima delle prime tre categorie della Tabella A (cfr. DPR n. 834/1981), ovvero a patologie rientranti nella Tabella E dello stesso decreto.

Visita fiscale Inps: conseguenze menopausa, i rischi

La menopausa è quel periodo che determina la fine del periodo fertile per la donna e avviene generalmente tra i 45 e i 50 anni. Periodo che può essere anticipato nel caso in cui si assumano abitudini di vita poco salutari (fumo, alimentazione, alcool, peso). La menopausa in sé non dà diritto all’ esonero della visita fiscale Inps. Tuttavia questo periodo fisiologico può comportare conseguenze anche gravi, in special modo se non si adotta uno stile di vita più salutare. Questi rischi corrispondono a patologie piuttosto serie, aumentando la possibilità di malattie di tipo cardiovascolare o diabete, stati patologici. Un insieme di fattori che possono determinare a seconda della loro entità l’esonero dalla reperibilità fiscale (qui un nostro articolo sempre su visita fiscale in relazione ad esonero orario per emicrania).

Esonero orario per emicrania: chi ne ha diritto

Menopausa: come affrontarla al meglio

Vista l’età, molte donne che lavorano rischiano di trovarsi in questo periodo maggiormente affaticate dall’attività professionale che svolgono. Non è un caso che sul sito dell’Inail risulti disponibile una vera e propria guida destinata alle lavoratrici in menopausa. La guida contiene un invito ad assumere corrette abitudini di vita per ridurre il rischio di malattie croniche e patologie cardiovascolari. È innegabile che il periodo di menopausa infici negativamente sulla attività lavorativa, determinando assenze per cure e toccando altri aspetti decisamente stressanti per la donna che lavora. Al fine di ridurre al minimo i rischi e affrontare al meglio la menopausa, bisogna quindi pensare a mangiare meglio, non fumare né bere troppo alcool.

Sotto l’aspetto alimentare, la dieta mediterranea è quella più consigliata, mentre è consigliabile preferire la carne bianca a quella rossa e al tempo stesso bere molta acqua. Infine, è consigliabile mangiare alimenti ricchi di vitamina D (formaggi, uova) e pesce ricco di Omega3. (pesce spada, salmone, tonno). Abolire le sigarette, consiglio sempre valido per chiunque. Soprattutto accompagnando il tutto con lo svolgimento di attività fisica che agisca positivamente sull’attività cardiovascolare, sull’umore e sul mantenimento del peso ideale. Per quanto riguarda l’attività fisica è altamente consigliabile consultarsi preventivamente con il medico di base. Quest’ ultimo aiuterà ad adottare il comportamento più corretto evitando di stravolgere il fisico. Quanto all’alcool, invece, non è assolutamente vietato, ma il suo uso deve risultare moderato (1 bicchiere di vino al giorno, ad esempio).

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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