Sondaggi elettorali SWG, si allarga il solco tra Lega e Movimento 5 Stelle

Sondaggi elettorali SWG, si allarga il solco tra Lega e Movimento 5 Stelle

Tanto quanto la Lega cresce, tanto il Movimento 5 Stelle diminuisce. Forse mai come in questo sondaggio di SWG, puntuale come ogni lunedì sera al Tg La7 di Mentana, è stata così chiara la diversità nei trend di popolarità dei due partiti.

Il calo del movimento di Di Maio è ormai una costante da settimane, da quando dopo l’estate è andato al centro della scena il tema economico. Mentre la Lega, seppur non potendo bissare i balzi che l’avevano caratterizzata dopo le elezioni, mantiene la testa senza troppi scossoni.

E’ invece finita la rimonta, già modesta, del PD, che ritorna a perdere consenso. Probabilmente a favore dei partiti della stessa area, +Europa e Liberi e Uguali, non a caso in crescita.

Migliorano le percentuali di Forza Italia, ma rimanendo a livelli impensabili un tempo, su un valore che è quasi la metà di quello, già deludente, raggiunto il 4 marzo.

Ma vediamo i numeri del sondaggio, realizzato su 1500 soggetti con metodo CATI-CAMI-CAWI.

Sondaggi elettorali SWG, la distanza tra Lega e M5S è ora del 6,3%

Sale di due punti al 6,3% la distanza tra Lega e Movimento 5 Stelle. Questo è l’esito della crescita della prima di un punto al 32,7%, e del calo della stessa entità del secondo, ora al 26,4%.

Nel complesso la maggioranza rimane stabile al 59,1%, ma certo gli equilibri interni si spostano sempre più dalla parte di Salvini.

All’opposizione il PD riprende a scendere, questa volta del 0,6%, portandosi al 17,5%, mentre Forza Italia recupera quattro decimi portandosi a un pur deludente 7,8%.

Leggero calo di due decimi per Fratelli d’Italia, al 3,5%.

Ora il centrodestra si trova al 44%, in aumento del 1,2% rispetto a una settimana fa.

Nel centrosinistra raggiunge la soglia del 3%, crescendo del o,3%, +Europa, superando Liberi e Uguali, al 2,5%, in incremento del 0,2%.

Perde la stessa percentuale Potere al Popolo, che si ritrova al 2,3%

Praticamente stabili, al 0,3%, i partiti sotto l’1%.

Aumentano invece del 1,3% coloro che non si esprimono. Sono ora il 35,9%

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