Prestito senza busta paga di Poste Italiane: interessi e importo

Pubblicato il 18 Marzo 2019 alle 06:44 Autore: Guglielmo Sano

Per la richiesta di un prestito, soprattutto, se non si ha a disposizione una busta paga, Poste è ormai un punto di riferimento

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Prestito senza busta paga di Poste Italiane: interessi e importo

Poste Italiane, prestiti senza busta paga


Aver necessità di un finanziamento, vista la sempre maggiore instabilità lavorativa a cui vanno sommati gli effetti della crisi economica, da diverso tempo non rappresenta più un caso eccezionale. Per la richiesta di un prestito, soprattutto, se non si ha a disposizione una busta paga, Poste è ormai un punto di riferimento. In pratica, Poste assicura una serie di servizi che consente l’ accesso al credito anche senza una retribuzione fissa e dimostrabile.

Busta paga: prestito Banco Posta

Infatti, la busta paga rappresenta una garanzia importante sul fronte della restituzione del prestito erogato per la stragrande maggioranza degli istituti creditizi. Tuttavia, attraverso una modulazione personalizzata del finanziamento, Poste offre la possibilità di ottenerne uno anche a chi non è in grado di fornire certezze dal punto di vista reddituale. Per esempio, il prestito Banco Posta permette anche a chi non ha un reddito erogato con continuità di richiedere fino a 30mila euro. In generale, considerando le varie offerte, si potrà ottenere un prestito tra i mille e i 70mila euro da restituire in un numero minimo di 12 e in un numero massimo di 120 rate mensili a seconda della somma erogata e dal tasso di interesse.

Busta paga: altri tipi di garanzia

Detto ciò, Poste comunque richiede una serie di garanzie a fronte dell’ erogazione anche se tra queste non risulta, appunto, la busta paga. Innanzitutto, viene richiesta, al momento della sottoscrizione del contratto, anche la firma di un garante. Quest’ ultimo, si farà carico del pagamento delle rate se il titolare del finanziamento non sarà in grado di pagarle entro le scadenze stabilite. Spetta, dunque, al garante la presentazione di garanzie di tipo documentale: incartamenti che accertino il possesso di immobili oppure il cedolino della pensione o proprio della busta paga. Contestualmente, Poste verificherà l’ assenza del garante dalla lista dei cattivi pagatori o dei protestati.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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