Legge 104 Inps con mal di schiena: come avere agevolazioni e permessi

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:02 Autore: Daniele Sforza

Informazioni utili sulla Legge 104 e sulle agevolazioni a cui hanno diritto i soggetti che soffrono di mal di schiena. Ecco cosa bisogna sapere.

Legge 104 mal di schiena
Legge 104 Inps con mal di schiena: come avere agevolazioni e permessi

Mal di schiena e Legge 104, come si ha


Nell’elenco delle patologie che consentono la maturazione dei diritti della Legge 104 spicca l’artrite reumatoide, che può provocare il dolore alla cervicale e che potrebbe determinare una percentuale di invalidità fino al 100%. Restando più confinati nel semplice mal di schiena, anche quest’ultimo può dare diritto ad alcune agevolazioni. Innanzitutto bisogna considerare la gravità della patologia e questo può essere fatto solo tramite il medico di fiducia.

Mal di schiena e visita fiscale Inps

Se il mal di schiena è tale da impedire di lavorare, infatti, il medico di base potrà redigere previa visita il certificato medico introduttivo da inoltrare all’Inps. Il soggetto che soffre di mal di schiena dovrà quindi informare il datore di lavoro della sua assenza per malattia e sarà tenuto ad alcuni obblighi. Il primo obbligo consiste nel rispetto delle fasce di reperibilità oraria (9-13 e 15-18 per i dipendenti pubblici; 10-12 e 17-19 per i dipendenti privati) per la visita fiscale Inps. Tali orari sono da rispettare anche durante il weekend e i giorni festivi. Durante queste fasce, infatti, il medico fiscale potrà venire al domicilio indicato ed effettuare i dovuti accertamenti. Naturalmente, il lavoratore che soffre di mal di schiena dovrà anche prestare attenzione al suo percorso di guarigione. In poche parole non dovrà aggravare la propria situazione sollevando pesi o facendo attività fisica che pregiudichi così la guarigione, allungandone i tempi e dunque ritardando il rientro a lavoro.

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Legge 104 e mal di schiena causato da lavoro

Il mal di schiena causato da lavoro rientra invece in quelle cause particolari che prevedono dei diritti particolari a favore del lavoratore. Un soggetto che soffra di mal di schiena non potrà dunque svolgere particolari mansioni nel suo contesto lavorativo e avrà tutto il diritto – previa presentazione di apposito certificato medico – di chiedere il trasferimento ad altre mansioni. Come scrive bene La Legge Per Tutti, il dipendente che soffre di mal di schiena e subisce, ad esempio, un’ernia del disco per via delle mansioni svolte a lavoro, “può fare causa all’azienda e ottenere la rendita dell’Inail”.

Ciò può avvenire quando la mansioni vengono svolte abitualmente con macchinari e strumentazioni che espongono il corpo a vibrazioni continue. E allo stesso tempo quando si effettuano dei lavoro manuali di sollevamento carichi ma senza i dovuti sostegni e ausili. L’ernia del disco causata da mansioni lavorative può comunque essere sempre risarcita. Se invece l’ernia dovesse dipendere da altre ipotesi, può essere fatta la causa di servizio, “ma in tale caso l’onere della prova spetta al dipendente”. A quest’ultimo spetterà dunque portare le prove che la patologia dipenda dall’ambiente di lavoro.

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Mal di schiena e detrazioni fiscali

Chi soffre di mal di schiena spesso può andare incontro a spese piuttosto consistenti per le cure. La buona notizia è che le spese sostenute per la cura del mal di schiena sono detraibili in qualità di spese mediche. Certamente una delle detrazioni più note riguarda quella per l’acquisto di un materasso ortopedico, ovvero un dispositivo medico utile per chi soffre di mal di schiena e alla cui fattura di acquisto bisognerà allegare il certificato del medico di base attestante la necessità di questo tipo di materasso.

Inoltre anche tutti i farmaci e le analisi strumentali sono detraibili dalle tasse, mentre per quanto riguarda le terapie fisioterapiche e riabilitative, la detrazione avviene quando il percorso viene condotto da personale specializzato in ortopedia. Indispensabile anche in questo caso il certificato medico con la prescrizione.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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