Buoni fruttiferi postali e dichiarazione di successione, come riaverli

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:03 Autore: Daniele Sforza

I buoni fruttiferi postali vanno annoverati nella dichiarazione di successione? E cosa succede quando l’intestatario (o cointestatario) muore?

Buoni fruttiferi postali e dichiarazione di successione, come riaverli
Buoni fruttiferi postali e dichiarazione di successione, come riaverli

Dichiarazione di successione e Buoni fruttiferi postali


I buoni fruttiferi postali sono spesso al centro delle cronache attualmente per questioni giurisprudenziali, aventi come oggetto le diatribe tra i titolari dei buoni e Poste Italiane. Questioni controverse, infatti, si contano soprattutto sui rimborsi, che spesso risultano illegittimi e finiscono nelle aule di tribunale. Sui buoni fruttiferi postali spesso si pongono anche domande tecniche. Ad esempio, in caso di possesso, sono da elencare nella dichiarazione di successione qualora l’intestatario o il contestatario muoia?

Buoni fruttiferi postali: vanno messi nella dichiarazione di successione?

Per rispondere alla domanda di cui sopra, bisogna fare riferimento all’articolo 12 del Testo Unico n. 346 del 31/10/1990 e successive modificazioni (Legge n. 161/2014). Il capitolo del Testo Unico sopraccitato è infatti dedicato ai beni non compresi nell’ attivo ereditario. Qui, al comma i), si annoverano nell’ elenco i seguenti beni. “Gli altri titoli di Stato, garantiti dallo Stato o equiparati, ivi compresi i titoli di Stato e gli altri titoli a essi equiparati emessi dagli Stati appartenenti all’ Unione europea e dagli Stati aderenti all’ Accordo sullo Spazio economico europeo, nonché ogni altro bene o diritto, dichiarati esenti dall’ imposta da norme di legge”. Vien da sé che i buoni fruttiferi postali non vanno a formare l’attivo ereditario, pertanto sono esenti da dichiarazione.

Buoni fruttiferi postali in successione: come funziona

In caso di buoni fruttiferi postali cointestati caduti in successione, causa decesso del cointestatario, come ottenere il rimborso? Anche su questo punto è intervenuta la giurisprudenza, perché sono sopraggiunti problemi nel rimborso dei buoni fruttiferi postali (Bfp) con clausola PFR, ovvero con Pari Facoltà di Rimborso. Secondo questa clausola, ciascuno degli intestatari può richiedere autonomamente il rimborso del buono: basterà presentare il titolo cartaceo all’ atto della richiesta.

Questa clausola è importante proprio nel caso in cui uno dei cointestatari deceda. Ma più volte non è stato facile per gli eredi dei titolari deceduti ottenere il rimborso spettante, per via della mancata presenza degli altri eredi. Anche gli altri cointestatari possono ottenere il rimborso senza le presenza degli altri eredi, né la dichiarazione di successione. La clausola PFR attribuisce al cointestatario del buono un diritto esercitabile in modo autonomo. Gli eredi del titolare defunto possono ovviamente chiedere il rimborso delle somme illegittimamente riscosse. Di fatto, anche in caso di decesso di un cointestatario, il principio della clausola resta in vigore e deve continuare a essere esercitato.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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