Visita fiscale Inps: giorni di assenza, cosa fa il datore oltre il limite

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:13 Autore: Daniele Sforza
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Visita fiscale Inps: giorni di assenza, cosa fa il datore oltre il limite

Assenza visita fiscale Inps, i giorni massimi


L’obbligo di essere sottoposti a una visita fiscale Inps spesso non frena certi tipi di “lavoratori” che preferiscono collezionare più assenze che giorni di lavoro durante l’anno. Con grossi danni per l’azienda, che non può adoperare quella forza lavoro necessaria per incrementare la propria produttività; per i colleghi di lavoro, che magari si addossano il peso del lavoro altrui; per chi ha voglia veramente di lavorare ma è a spasso perché non trova un posto. E naturalmente allo Stato, ovvero a noi tutti, che paghiamo la sua malattia. Questo nel caso in cui il “lavoratore” sia un furbetto, che il nuovo algoritmo che stabilisce i soggetti a rischio e la visita fiscale Inps vorrebbe stanare, ma è per il momento sospeso e in stato di standby. Ma nel caso in cui un lavoratore si spingesse davvero oltre il limite, cosa può fare il datore di lavoro?

Visita fiscale Inps: troppe assenze? La possibilità del licenziamento ad nutum

La prima arma che può maneggiare il datore di lavoro nei confronti di un suo dipendente che si assenta spesso dal lavoro è il licenziamento ad nutum. Quest’ultimo, però, non può essere applicato per tutti i tipi di lavoratori. Ma cosa significa esattamente licenziamento ad nutum? Si tratta di un licenziamento che non ha bisogno di motivazione o giustificazione e il cui unico paletto può essere dato al massimo dalla necessità di un periodo di preavviso.

Come riferisce La Legge Per Tutti, il licenziamento ad nutum può essere operato per apprendisti e lavoratori in prova, sportivi professionisti, lavoratori domestici e infine anche lavoratori che hanno raggiunto l’età pensionabile. Mettiamo il caso un lavoratore abbia raggiunto i requisiti per il pensionamento, ma che continui a lavorare per motivi suoi, economici o personali. Tuttavia la voglia di lavorare passa ogni giorno sempre di più e le assenze, causate dagli “acciacchi dall’età”, si accumulano superando i giorni di lavoro. Ecco, in questo caso il lavoratore avrebbe superato un limite. Ma avendo raggiunto l’età pensionabile, il datore di lavoro è liberissimo di operare il licenziamento ad nutum.

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Visita fiscale Inps e assenze eccessive: come si tutela il datore di lavoro

Un lavoratore che fa troppe assenze per malattia può essere maggiormente soggetto a visita fiscale Inps. Ma ciò non toglie che i problemi siano di natura reale e che dunque possano creare un problema per il datore di lavoro. Nel caso in cui il dipendente dovesse superare il periodo di comporto annuale, quantificato dal contratto di riferimento, il datore di lavoro sarebbe libero di agire con la procedura di licenziamento.

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Assente alla visita fiscale Inps: il datore di lavoro può licenziare?

Un’altra causa che può comportare il licenziamento in tronco è l’assenza del lavoratore alla visita fiscale Inps. O ancora, previo indagini, scoprire che durante il periodo di malattia il dipendente stia in realtà svolgendo un’altra attività lavorativa, oppure facendo di tutto per allungare il periodo di guarigione e dunque allontanare i tempi di rientro al lavoro. Tutte cause che mettono il lavoratore dipendente alla stregua di un truffatore (ai danni dell’azienda e dello Stato) e che possono determinare il licenziamento immediato.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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