Scontrino fiscale perso: cosa si rischia al controllo della Finanza

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:13 Autore: Daniele Sforza

Scontrino fiscale smarrito e controllo della Finanza: cosa si rischia? E soprattutto a cosa potrebbe andare incontro il negoziante che non emette scontrino?

Scontrino fiscale perso cosa si rischia al controllo della Finanza
Scontrino fiscale perso: cosa si rischia al controllo della Finanza

Sanzioni per scontrino fiscale perso


Entriamo in un negozio, compriamo un prodotto e ce ne andiamo con la nostra busta. A distanza di pochi passi ci ferma la Guardia di Finanza e ci chiede di mostrare lo scontrino fiscale che dovremmo avere nella busta. Ma noi, avendo dimenticato lo scontrino da prendere al momento dell’acquisto, non lo abbiamo? Cosa rischiamo? Invero, a rischiare è il commerciante che non emette lo scontrino o apposita ricevuta quando batte alla cassa. Ovviamente possiamo dimenticarci anche lo scontrino in negozio, ma se il commerciante lo ha consegnato e noi non lo abbiamo preso il primo sarà al sicuro perché ha tenuto al proprio adempimento. E noi?

Scontrino fiscale perso: cosa si rischia

Naturalmente può anche capitare di prendere lo scontrino ma di perderlo subito dopo. Così, a un eventuale controllo della Guardia di Finanza, ci troviamo in difficoltà perché abbiamo smarrito quanto ci viene richiesto. Nessun problema, perché negli ultimi anni la legge si è ammorbidita su tal punto, scaricando l’acquirente di responsabilità di questo tipo.

Infatti, come ricorda anche La Legge Per Tutti, dal 1997 sino al 2003 anche il cliente era responsabile nel richiedere e conservare lo scontrino fiscale. Come stabilito dal Decreto Legislativo n. 471/1997, la responsabilità dello smarrimento (o della mancata emissione/ricezione dello scontrino) era da dividersi tra commerciante e cliente. Il che portava quest’ultimo a dover chiedere lo scontrino fiscale, quando magari, prima del 1997, non se ne curava affatto, per non incappare in eventuali problemi. Al cliente che veniva trovato senza scontrino fiscale veniva dunque applicata una sanzione amministrativa, una multa che poteva variare di importo e che arrivava fino a un massimo di 2 milioni di lire. La norma è rimasta in vigore fino al 2003, dopodiché la responsabilità dello scontrino fiscale è tornata a ricadere solo ed esclusivamente sulle spalle del commerciante.

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Scontrino fiscale non emesso: cosa rischia il commerciante

La mancata emissione dello scontrino fiscale porta il commerciante a un rischio importante. Non emettendo lo scontrino, infatti, il commerciante commette una evasione fiscale. La sanzione a cui andrebbe incontro, se scoperto dalla Guardia di Finanza, è di tipo amministrativo. Ovvero una multa il cui importo ammonta al doppio dell’imposta evasa.

Non sono previste neppure scuse e giustificazioni, come ad esempio il malfunzionamento della cassa. Per il quale, qualora dovesse veramente avvenire, il negoziante sarebbe tenuto ad agire tempestivamente per la risoluzione del problema (qui un nostro articolo sullo scontrino elettronico).

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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