Pensione invalidità civile Inps sospesa: i poteri della commissione

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:24 Autore: Daniele Sforza
Pensione invalidità civile Inps sospesa
Pensione invalidità civile Inps sospesa: i poteri della commissione

Commissione pensione invalidità civile, cosa può fare


Quando si parla di pensione invalidità civile Inps bisogna sapere che questo è un riconoscimento che spetta solo ad alcune categorie di soggetti, che si siano già sottoposti alla visita da parte di apposita commissione medica. La Legge protegge infatti gli invalidi civili tramite alcune agevolazioni e benefici, tutto però dipende dalla percentuale di invalidità riconosciuta e certificata. Il beneficio poi varia in base alla situazione reddituale del soggetto, nonché alla sua età anagrafica.

Pensione invalidità civile Inps: requisiti

L’invalidità civile può dare diritto a due benefici in particolare: la pensione di inabilità per invalidi civili e l’assegno mensile di invalidità. Il primo beneficio è rivolto ai soggetti ai quali viene riconosciuta una inabilità lavorativa totale al 100% e permanente e che si trovano in condizione di bisogno economico. L’assegno mensile di invalidità è erogato in base alla percentuale di invalidità e ai requisiti reddituali del soggetto. L’importo, parti a 282,55 euro, resta inalterato, ma a cambiare è la soglia reddituale sotto la quale si può percepire questa somma.

Infatti, con una invalidità sotto il 74% non si ottiene alcun assegno. Con una invalidità compresa tra il 74% e il 99% si ricevono 282,55 euro, a patto che il reddito annuo del soggetto sia inferiore a 4.853,29 euro (per il 2018). Se l’invalidità è pari al 100%, l’importo dell’assegno rimane uguale, ma cambia la soglia reddituale annua, fissata per il 2018 a 16.664,36 euro.

L’altro requisito è quello anagrafico. L’assegno spetta infatti ai soggetti in età lavorativa, quindi compresi tra i 18 e i 66 anni e 7 mesi di età (che diventeranno 67 nel 2019).

Invalidi 74%: agevolazioni e importo assegno

Pensione invalidità civile Inps: quando è sospesa

Il soggetto che si sottopone a visita di accertamento deve attendere il verbale di invalidità rilasciato dalla stessa Commissione medica che lo ha visitato. In questo verbale sarà certificata la percentuale di invalidità, condizione necessaria per ottenere alcuni benefici e agevolazioni, tra cui anche la prestazione economica sopraccitata. Tuttavia può accadere che una sola visita non basti e che la Commissione, pur accertando la patologia, non è riuscita a valutarne la gravità (la percentuale) e abbia dunque bisogno di una seconda visita per specificare il carattere temporaneo o permanente della patologia stessa.

Si ricorda che la Commissione medica è tenuta all’invio del verbale al soggetto entro 6 mesi dalla visita tramite raccomandata A/R. In caso di seconda visita quest’ultima va fissata nel tempo. Nell’eventualità sia riconosciuto il carattere di permanenza della patologia, allora l’assegno sarà erogato comprensivo degli arretrati. Il primo importo, in altre parole, comprenderà anche quelli dovuti dal mese successivo a quello della richiesta, ma che sono stati “congelati” per la necessità da parte della commissione della seconda visita.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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