Pignoramento stipendio e conto corrente: chi paga le spese legali

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:34 Autore: Guglielmo Sano

In teoria, la legge prevede che le spese legali legate al pignoramento (marche da bollo, pubblicità, avvocato) debbano essere pagate dal debitore

Pignoramento stipendio e conto corrente: chi paga le spese legali
Pignoramento stipendio e conto corrente: chi paga le spese legali

Conto corrente e pignoramento, le spese legali


Un creditore può rivolgersi all’autorità giudiziaria per recuperare le somme dovutegli da un debitore. L’autorità giudiziaria, quindi, accertata la legittimità della richiesta, disporrà un’azione esecutiva di pignoramento. In pratica, i beni del debitore vengono acquisiti in modo forzato fino a saldare il debito.

Pignoramento: quando si può richiedere?

Innanzitutto, perché si possa procedere al pignoramento dei beni di un debitore bisogna poter dimostrare l’esistenza e la consistenza di un debito. Può bastare un documento, un assegno o una cambiale, ad esempio, per giustificare un’azione di recupero. D’altra parte, prima di dare il via all’azione esecutiva, al debitore verrà notificato il cosiddetto “precetto”; in sostanza, gli sarà richiesto di saldare il debito, appunto, entro 10 giorni. Scaduto tale termine, scatterà il pignoramento.

Ne esistono di tre tipi: mobiliare, immobiliare, presso terzi. Nel primo caso, riguarda i beni mobili. L’ufficiale giudiziario si reca presso il luogo in cui si trovano, dunque, ne dispone l’assegnazione se sono somme di denaro o la vendita fino al raggiungimento della somma da restituire se sono oggetti materiali (es. un’auto) o immateriali (es. quote societarie). Nel secondo caso, il debito con il creditore viene saldato attraverso la rivendita dei beni immobiliari (es. l’abitazione) del debitore. Nel terzo caso, invece, il pignoramento riguarda un terzo attore, cioè un debitore del debitore; in sostanza, si pignorano i beni del primo per pagare i debiti del secondo.

Pignoramento: chi paga le spese legali?

In teoria, la legge prevede che le spese legali legate al pignoramento (marche da bollo, pubblicità per l’asta, compenso dell’avvocato) debbano essere pagate dal debitore. D’altra parte, supponendo che chi subisce il pignoramento non abbia la possibilità di evitarlo – e visto che non si può obbligare – toccherà al creditore anticipare le spese legali.

Inoltre, quest’ultimo per recuperarle dovrà solo sperare che il pignoramento abbia esito positivo (per capirci, che si trovi qualcosa da pignorare); poi, dovrà sperare che l’asta dei beni del debitore riesca a coprire sia l’entità del debito sia l’entità delle spese legali; ciò poiché dopo l’eventuale asta dei beni pignorati il procedimento si estinguerà.

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER

PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
Tutti gli articoli di Guglielmo Sano →