Contratto tempo determinato 2019: proroga o rinnovo, cosa cambia

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:25 Autore: Guglielmo Sano

Contratto tempo determinato: arriva la scadenza, cosa succede? Innanzitutto, il rapporto di lavoro si interrompe in automatico….

Contratto tempo determinato 2019 proroga o rinnovo, cosa cambia
Contratto tempo determinato 2019: proroga o rinnovo, cosa cambia

Rinnovo o proroga contratto a tempo determinato


Ancora oggi, in tempi di instabilità lavorativa diffusa e capillare, il rapporto di lavoro “per eccellenza” è quello inquadrato all’interno di un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Tuttavia, come molti sanno, la legge ammette anche la sottoscrizione di contratti a tempo determinato che, quindi, in primo luogo si differenziano dai primi proprio perché hanno una scadenza ben precisa.

Contratto tempo determinato: cosa succede alla scadenza?

Quando un contratto a tempo determinato arriva a scadenza cosa succede? Innanzitutto, al raggiungimento della scadenza, il rapporto di lavoro si interrompe in automatico. Il rapporto di lavoro si interrompe senza che il dipendente presenti le dimissioni o l’azienda proceda al licenziamento. Però può succedere che il datore di lavoro abbia intenzione di proseguire il rapporto di lavoro con il dipendente. Ha a questo punto due strade a disposizione per avvalersi ancora delle sue prestazioni.

Prima opzione. La scadenza del contratto può essere spostata in avanti nel tempo, ossia il contratto a tempo determinato può essere oggetto di proroga. In secondo luogo, dopo uno stacco successivo alla scadenza, il lavoratore può essere assunto nuovamente sempre con un contratto a tempo determinato. Nel secondo caso è più corretto parlare di rinnovo.

Contratto tempo determinato: i limiti di proroga e rinnovo

La proroga deve rispettare precisi limiti imposti dalla legge. Un contratto a termine può avere durata massima di 12 mesi, tale lasso di tempo è comprensivo delle eventuali proroghe (massimo 4 per effetto del Decreto “Dignità”). La legge contempla alcune esigenze eccezionali che consentono di oltrepassare il limite dei 12 mesi e riguardano la sostituzione di personale e incrementi non programmabili della normale attività. In ogni caso non si possono superare i 24 mesi di contratto.

Anche i rinnovi devono rispettare il limite dei 24 mesi. Inoltre tra la fine di un contratto a tempo determinato e la sottoscrizione di un altro bisogna lasciar passare almeno 10 giorni se il rapporto ha avuto durata pari o inferiore ai 6 mesi. Devono passare 20 giorni, se la durata è stata superiore ai 6 mesi. Se tali limiti non vengono rispettati il rapporto deve trasformarsi in uno a tempo indeterminato.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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