Conto corrente: saldo oltre 100 mila euro, quando si rischia grosso

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:36 Autore: Daniele Sforza

Cosa succede se si mantiene un saldo superiore a 100 mila euro sul proprio conto corrente? E quali sono i rischi? Le cose da sapere.

Conto corrente: saldo oltre 100 mila euro
Conto corrente: saldo oltre 100 mila euro, quando si rischia grosso

Conto corrente oltre 100 mila euro


Quando si possiede un conto corrente il cui saldo supera quota 100 mila euro, quali sono i rischi effettivi e concreti? Si è spesso parlato, e in special modo negli ultimi tempi di conseguenze importanti in caso di crisi economica. Il famigerato spettro del bail-in, la crisi bancaria, il prelievo forzoso. Sono tutte creature dell’immaginario che popolano le notti di incubi, avendo preso il posto dell’uomo nero e del Babau. Ma è chiaro che chi ha faticato per mettere su dei risparmi e soprattutto cercare di riporli al sicuro affidandosi a una banca, la prima cosa che si vuole è evitare che gli incubi di cui sopra si materializzino.

Conto corrente: saldo oltre 100 mila euro, cosa fare

La raccomandazione più frequente è quella di diversificare. Chi ha una liquidità superiore a certe cifre, non dovrebbe mettere tutto in un unico cassetto. Bensì dovrebbe diversificare, magari ripartendo le somme su più conti correnti, soprattutto quando queste somme superano la soglia dei 100 mila euro. Ma perché questa soglia? Semplicemente perché sotto il limite dei 100 mila euro, i soldi sono preservati. Ovvero, sono garantiti dallo Stato. Insomma, non verranno persi in caso di crisi bancaria.

In quest’ultima eventualità, tuttavia, i primi a rischiare sono i soggetti che possiedono azioni. Poi arrivano i creditori e quindi i titolari di conto corrente con somme superiori a 100 mila euro. Un tempo non era così: su un conto quella fatidica soglia poteva essere superata, perché c’era la tutela del correntista. Oggi non è più così. Da qui la possibilità di diversificare. Ma come? Innanzitutto depositando i soldi su più conti correnti. Come abbiamo visto, in casi di crisi, gli azionisti sono i primi a essere colpiti. Investimenti e ripartizione, insomma. In questo modo si eviteranno i rischi di perdere i propri risparmi.

Un caso difficilmente verificabile, ma mai dire mai

Tuttavia, va anche detto che generalmente nessun rischio dovrebbe venire corso in istituti bancari grandi e solidi. Per far sì che si realizzi uno scenario del genere, dovrebbe esserci all’orizzonte una crisi ancor più grave di quella più recente, del 2008. Mai dire mai, ma al momento, comunque vada, la parola d’ordine è sempre una sola: diversificazione.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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