Contributi figurativi Inps 2019 per Quota 100, quando utilizzarli

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:36 Autore: Guglielmo Sano

Contributi figurativi: potranno essere utilizzati per raggiungere il requisito necessario per uscire dal lavoro con Quota 100?

Contributi figurativi Inps 2019 per Quota 100, quando utilizzarli
Contributi figurativi Inps 2019 per Quota 100, quando utilizzarli

Utilizzo contributi figurativi Quota 100


Il nostro ordinamento previdenziale potrebbe presto subire delle importanti modifiche, innanzitutto, a seguito dell’introduzione di Quota 100. D’altra parte, il nuovo regime non ha ancora assunto una forma definitiva; il decreto che la contiene, infatti, è ancora in fase di revisione anche se ormai si prepara ad affrontare l’ultimo miglio.

Contributi figurativi Inps: potranno essere utilizzati?

Ora, seppur ancora in attesa di conoscerne l’aspetto definitivo, i lavoratori vicini alla pensione hanno già cominciato a porsi numerose domande. Una di queste riguarda, per esempio, i contributi figurativi. Potranno essere utilizzati per raggiungere il minimo necessario per uscire dal lavoro con Quota 100?

Inizialmente, la proposta di introduzione di Quota 100 prevedeva soltanto un massimo di 2-3 anni di contributi figurativi per poter raggiungere il minimo di contribuzione richiesta, cioè 38 anni di contributi. Nella bozza di decreto che dovrebbe attuare la riforma del sistema pensionistico, però, tale limite non è presente. Dunque, pare che per raggiungere i 38 anni di contributi richiesti potranno essere usati tutti i contributi figurati maturati da un lavoratore. Tuttavia, è necessario ribadire ancora una volta che non ci sono ancora certezze complete al riguardo.

 Contributi figurativi Inps: cosa sono?

I contributi figurativi sono dei contributi fittizi, ciò per dire che non sono stati effettivamente versati né dal lavoratore né dal datore di lavoro. In generale, si riferiscono a dei periodi in cui l’attività lavorativa è interrotta oppure ridotta. Il lasso di tempo passato in servizio militare, in maternità, sotto l’ombrello delle indennità di disoccupazione o della cassa integrazione o i periodi di assistenza a un beneficiario di legge 104 sono tutti coperti dalla contribuzione figurativa. Questa tipologia di contributi non comporta oneri per le gestioni pensionistiche né per i lavoratori del settore pubblico né per quelli del settore privato.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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