Bollo auto 2019: cartella esattoriale, ecco i termini di pagamento

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:06 Autore: Daniele Sforza

Quali sono i termini di pagamento del bollo auto e come si calcolano i giorni dalla notifica della cartella esattoriale. Andiamo a rispondere.

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Bollo auto 2019: cartella esattoriale, ecco i termini di pagamento

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Spesso ci si chiede quali siano i termini di pagamento del bollo auto, e soprattutto quelli relativi alla notifica di una cartella esattoriale. Come è ben noto, anche per pagare la cartella c’è un determinato lasso di tempo, ma come funziona il calcolo dei giorni? Da quando partono? Andiamo a riepilogare le principali informazioni utili sul bollo auto e sulle eventuali cartelle esattoriali notificate al contribuente che non ha pagato il bollo anni prima.

Bollo auto 2019: termini di pagamento

Come ormai ben saprete, il bollo auto va pagato ogni anno. È una imposta che va versata alla Regione (in alcune Regioni all’Agenzia delle Entrate) e si basa sulla proprietà del veicolo, non sulla circolazione. Dunque il bollo auto va pagato ogni anno, entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello in cui è scaduto. Facendo un esempio, se il bollo auto scade ad agosto, allora bisognerà pagarlo entra il 30 settembre.

Bollo auto e notifica cartella esattoriale: i termini da rispettare

Il bollo auto è una di quelle tasse i cui tempi di prescrizione risultano relativamente brevi. Infatti, il bollo auto si prescrive in 3 anni, che si contano a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento. Ciò significa che se nel 2016 non è stato pagato il bollo auto, il 1° gennaio 2020 questo cadrà in prescrizione. Ma a una condizione: che in questo lasso di tempo non sia mai arrivato un avviso di accertamento o una cartella esattoriale che intimi il pagamento. Tali comunicazioni, infatti, interrompono il periodo di prescrizione e lo fanno ripartire daccapo.

Bollo auto: quando si deve pagare la cartella

Per pagare una cartella esattoriale relativa a un bollo auto non pagato, si hanno 60 giorni di tempo. Questo lasso di tempo inizia dal giorno successivo a quello in cui si è ricevuta la cartella. Solo nel caso in cui la comunicazione non sia stata direttamente recapitata al soggetto, ma tramite avviso di giacenza nella cassetta postale, allora la tempistica subisce qualche modifica. Infatti, il debitore avrà 10 giorni di tempo per recuperare l’avviso di giacenza. I 60 giorni partiranno dal giorno successivo al ritiro, o comunque, in caso di mancato ritiro entro il tempo prestabilito, comunque a partire dall’11° giorno.

Entro questo lasso di tempo, in ogni caso, il contribuente dovrà pagare il debito, più eventuali interessi, sanzioni e spese. Superati i 60 giorni, il debitore sarà tenuto anche a pagare gli interessi di mora legati ai giorni di ritardo. Tuttavia, va anche detto che superato questo tempo l’ente creditore può procedere al recupero delle somme, operando tramite pignoramento e fermo amministrativo.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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