Pensioni ultima ora: calcolo Quota 100, ecco com’è vantaggiosa

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:28 Autore: Giuseppe Spadaro

Pensioni ultima ora: calcolo Quota 100. In pratica è ciò in cui moltissimi italiani si stanno cimentando considerando pro e contro, vantaggi e svantaggi.

Pensioni ultima ora calcolo Quota 100, ecco com'è vantaggiosa
Pensioni ultima ora: calcolo Quota 100, ecco com’è vantaggiosa

Combinazione vantaggiosa per Quota 100


Pensioni ultima ora: ora che è diventata realtà sono in molti i lavoratori che stanno valutando la praticabilità di Quota 100. Cerchiamo brevemente di riassumere l’intera questione. A seguito della pubblicazione del decreto su Quota 100 e reddito di cittadinanza di lunedì 28 gennaio 2019 le due misure, annunciate dal Governo Conte, sono diventate realtà. I primi assegni della misura previdenziale arriveranno ad aprile 2019 ma è possibile già da alcuni giorni farne richiesta.

Pensioni ultima ora, requisiti Quota 100

Come funziona? Possono aderire a Quota 100 i lavoratori che hanno maturato i due requisiti base: 62 anni di età e 38 anni di contributi versati. Nei fatti si tratta della possibilità offerta a centinaia di migliaia di lavoratori nel triennio 2019-2021 di andare prima in pensione rispetto a quello che sarebbe potuto avvenire stante le regole introdotte con la riforma Fornero. Ma in molti stanno proprio in queste settimane verificando la convenienza dal punto di vista economico.

Pensioni ultima ora, testo articolo 20 per riscatto anni contributivi

Il decreto non solo è lo strumento grazie al quale molti lavoratori potranno andare prima in pensione. Ma dà anche delle opzioni in più a chi intende rendere più agevole il proprio percorso verso la futura pensione. Come? Un esempio è rappresentato dall’articolo 20 “Facoltà di riscatto periodi non coperti da contribuzione”. Con cui nel triennio 2019-2021 si offre la possibilità di coprire i buchi contributivi, fino ad un massimo di 5 anni. Vediamo il primo comma dell’articolo in questione.

1. In via sperimentale, per il triennio 2019-2021, gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti e alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, nonché alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, e alla gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e non già titolari di pensione, hanno facoltà di riscattare, in tutto o in parte, i periodi antecedenti alla data di entrata in vigore del presente decreto compresi tra la data del primo e quella dell’ultimo contributo comunque accreditato nelle suddette forme assicurative, non soggetti a obbligo contributivo e che non siano già coperti da contribuzione, comunque versata e accreditata, presso forme di previdenza obbligatoria. Detti periodi possono essere riscattati nella misura massima di cinque anni, anche non continuativi.

Pensioni ultima ora, risparmio in caso di riscatto laurea

Discorso in cui sono ricompresi gli anni della eventuale laurea, esclusi gli anni fuori corso. A fare una stima dei costi e dei vantaggi nel perseguire l’ipotetica strada è stato il quotidiano Il Sole 24 Ore. In uno studio del quotidiano economico si presentano 4 ipotetici casi. Nel primo si stima un risparmio economico del 6,6% per un giovane di 30 anni che ha studiato 3 anni scienze politiche.

Nel secondo caso si prende in considerazione il riscatto di 4 anni da parte di una persona di 42 anni che ha studiato 4 anni giurisprudenza. In questo caso il risparmio sale al 20,6%. Infine di molto superiori sono le percentuali di risparmio nel terzo e quarto caso. Pari al 64,7% da parte di una persona di 40 anni che ha studiato 6 anni medicina. E nel quarto caso per una persone di 44 anni che ha studiato 5 anni ingegneria che risparmierebbe il 73,7%

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Pensioni ultima ora, il vantaggio per i lavoratori tra sistema retributivo e misto

Mentre sempre a proposito di Quota 100 sul sito pmi.it sono state pubblicate alcune considerazioni a seguito di uno studio del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali. In estrema sintesi l’aspetto che viene messo in evidenza è il seguente. A beneficiare maggiormente della pensione anticipata saranno i lavoratori che andranno in pensione con una parte preponderante determinata dal sistema retributivo a fronte invece di chi andrà col sistema misto.

In tal senso si ricorda che chi aveva 18 anni di contributi a fine 1995 deve considerare la pensione con il sistema retributivo (fino all’annualità 2011, dal 2012 il calcolo è contributivo per tutti). Invece chi ne aveva meno anni procede con il sistema misto e avrà la parte fino al primo gennaio 1996 calcolata con il retributivo e le annualità successive valorizzate con il sistema contributivo.

Chiaramente a seconda di come si calcola la pensione Quota 100 potrà essere più o meno vantaggiosa. Ma negli esempi pratici proposti dal sito pmi.it si fa notare come in tutti i casi, a parità di aspettativa di vita, ci sarà sempre un vantaggio per il lavoratore perché anche se percepirà un assegno di portata inferiore lo si riceverà per più tempo. In conclusione le somme ricevute saranno comunque superiori rispetto a quanto sarebbe avvenuto se fosse rimasta in vigore la riforma Fornero.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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