Sondaggi elettorali SWG, in Sardegna avanti il centrodestra ma cresce Zedda

Sondaggi elettorali SWG, nel voto regionale sardo in testa rimane il centrodestra, ma il centrosinistra recupera. Mentre il M5S continua a calare.

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Sondaggi elettorali SWG, in Sardegna avanti il centrodestra ma cresce Zedda

In questo mese di febbraio si voterà per il presidente e il consiglio regionale di Abruzzo e in Sardegna. Come già era accaduto nel 2009 e nel 2014 si tratta del primo test per il governo in carica da meno di un anno.

Il 24 in particolare sarà la volta della Sardegna, oggi governata da una coalizione di centrosinistra, dopo la vittoria nel 2014 di Pigliaru, del Partito Democratico.

Come in altre aree che avevano premiato questa coalizione, oggi, a causa del declino delle sue fortune elettorali, la partita risulta aperta.

Alle ultime politiche infatti fu il Movimento 5 Stelle ad ottenere più voti, vincendo in tutti i collegi. Arrivò al 42,5%. Tuttavia ora è il centrodestra a risultare in testa, così come è anche a livello nazionale del resto

Sondaggi elettorali SWG, Solinas davanti

È Solinas, il candidato presidente della coalizione di centrodestra, a essere in vantaggio con il 33-37% secondo l’ultimo dei sondaggi elettorali locali di SWG. Vi è stata comunque una frenata rispetto al 36-40% di un analogo sondaggio di ottobre.

Segue Zedda, sindaco di Cagliari e candidato presidente in quota centrosinistra, con il 29-33%. In questo caso vi è una crescita rispetto al 27-31% di tre mesi fa.

In netto calo Desogus, del Movimento 5 Stelle, con il 22-26%. Era al 26-30% ottobre.

Solo briciole per gli altri, Pili, ex governatore, al 4-6%, per Sardi Liberi, e poi Mannichedda e Murgia al 1-3% e Lecis allo 0-2%

Sta avvenendo quello già accaduto in molte altre occasioni e che sta accadendo anche in Abruzzo. Da una situazione di voto d’opinione in cui le intenzioni di voto assomigliano in parte a quelle delle politiche (con i cambiamenti che anche nei sondaggi nazionali si possono apprezzare) si passa a una in cui è il voto locale a prevalere. E allora ecco che diventano importanti i volti noti del territorio, i partiti più radicati, anche se deboli a livello nazionale. Fatalmente così il centrosinistra recupera, mentre il Movimento 5 Stelle si indebolisce in questo schema. E si vede anche dalle intenzioni di voto ai partiti

Sondaggi elettorali SWG, in Sardegna M5S al 23,5% e Lega al 14,6%

La frammentazione è molto alta dal punto di vista delle liste. In testa pare esserci il Movimento 5 Stelle con il 23,5%. Tuttavia rispetto al 42,5% delle politiche si tratta di un crollo. E l’assenza di alleati e di una coalizione rappresenta una debolezza alle elezioni locali.

Infatti sia centrosinistra che centrodestra ottengono di più, grazie alla numerosità delle liste che includono.

Nel centrodestra è prima la Lega con il 14,3%, in aumento rispetto al 10,8% delle politiche. Segue Forza Italia, al 6,3%, in crollo anch’essa. A marzo 2018 ebbe il 14,8%.

I Riformatori Sardi, storica formazione moderata sarda, è al 4,8%, Bene l’UDC al 4,2%.

Fa parte della coalizione anche il Partito Sardo d’Azione, al 3,1%.

Fratelli d’Italia è al 3%, mentre altre cinque liste minori raccolgono il 2,8%. Nel complesso la coalizione sarebbe al 38,8%, e come spesso accade andrebbe meglio del candidato presidente.

Il centrosinistra invece è a livello di liste al 29,3%, quindi va peggio di Zedda. Deludente il PD, al 12,6%, anche peggio rispetto alle elezioni politiche, quando conquistò il 14,8%.

Bene Sardegna in Comune, che include anche Italia in Comune proprio di Zedda e Pizzarotti. Futuro comune otterrebbe invece il 3,1%, mentre Noi, la Sardegna con Zedda il 2,6%.

Campo Progressista, che si ispira alla formazione di Pisapia, è all’1,6%. E fa meglio di Liberi e Uguali al 1,4%.

Tra le forze che corrono sole molto si fa largo con il 4,1% Sinistra sarda, animata da Rifondazione Comunista. Ma per le forze non coalizzate vi è uno sbarramento piuttosto alto, del 5%

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