Reddito di cittadinanza: moglie disoccupata e requisiti reddito

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:39 Autore: Guglielmo Sano

Qualcuno le chiama norme “anti-divano”, paletti che dovrebbero impedire l’erogazione del reddito di cittadinanza a coloro che attuano dei “trucchetti”

Reddito di cittadinanza: moglie disoccupata e requisiti reddito
Reddito di cittadinanza: moglie disoccupata e requisiti reddito

Requisiti moglie disoccupata per Reddito


Qualcuno le chiama norme “anti-divano”, sono i paletti che dovrebbero impedire l’erogazione del reddito di cittadinanza a coloro che attuano dei “trucchetti” per rientrare nei parametri. Il governo, dunque, promette stretti controlli – sia prima che dopo la concessione dell’assegno – su cambi di residenza, separazioni e divorzi.

Reddito di cittadinanza: separazioni e divorzi fittizi

Requisito fondamentale per vedersi concesso il reddito è avere un Isee non superiore ai 9.360 euro. In teoria, alcune coppie potrebbero decidere di divorziare solo per poter scendere sotto tale soglia. In teoria, ma non solo. La stampa specializzata riferisce come da un punto all’altro dello Stivale stiano aumentando le richieste di cambio di residenza. In alcune zone, però, solo un controllo dei vigili urbani su quattro ha dato esito positivo. Prevista la reclusione da 2 a 6 anni per chi truffa sull’Rdc.

Così si legge nel decreto che istituisce il reddito: “i coniugi permangono nel medesimo nucleo anche a seguito di separazione o divorzio, qualora continuino a risiedere nella stessa abitazione”. Secondo la normativa relativa all’Isee, due coniugi separati o divorziati che hanno indirizzi di residenza diversi costituiscono due nuclei familiari separati. Invece, per ricevere il reddito non basta che uno degli ex coniugi trasferisca il proprio indirizzo di residenza. Infatti, perché costituisca un nucleo a parte deve anche abitare a un indirizzo diverso.

Reddito di cittadinanza: figli under 26 a carico

Rispetto alla normativa relativa all’Isee, anche le condizioni per l’erogazione del reddito di cittadinanza per i figli a carico con meno di 26 anni sono più stringenti. D’altra parte, nel decreto che regola la misura di sostegno al reddito si legge: “il figlio maggiorenne non convivente con i genitori fa parte del nucleo familiare dei genitori esclusivamente quando è di età inferiore a 26 anni, è nella condizione di essere a loro carico a fini IRPEF, non è coniugato e non ha figli”.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
Tutti gli articoli di Guglielmo Sano →