Conto corrente: costi, limiti e voci di spesa meno note. Quali sono

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:29 Autore: Guglielmo Sano

Come si sceglie un conto corrente? Pur considerando le esigenze personali, bisogna tenere presenti le spese fisse e i costi variabili

Conto corrente: costi, limiti e voci di spesa meno note. Quali sono
Conto corrente: costi, limiti e voci di spesa meno note. Quali sono

Voci conto corrente meno famose


Come si sceglie un conto corrente? Al di là delle esigenze particolari di ciascuno, quando si decide di aprire un conto per prima cosa bisogna tenere in considerazione le spese fisse e i costi variabili.

Conto corrente: l’imposta di bollo

Quando si apre un conto ci sono alcune costi fissi che, di norma, si devono sostenere. Un esempio è l’imposta di bollo. Tutti la pagano per aprire un conto corrente a meno che in un anno vengano depositati meno di 5mila euro oppure nel caso in cui la banca se ne faccia essa stessa carico. In generale, però, se un conto è intestato a una persona fisica, ogni anno si pagano, 34,20 euro di imposta di bollo, invece, se il conto è intestato a persone giuridiche si pagano 100 euro all’anno. Sui conti deposito l’imposta di bollo è calcolato applicando l’aliquota dello 0,20% sulla giacenza media annua.

Conto corrente: il canone e le altre spese

Un’altra spesa fissa è il canone: esso può essere pagato mensilmente o annualmente. L’entità del canone dipende in particolar modo dai servizi offerti dal conto. È chiaro poi che più servizi risultano coperti dal canone (le commissioni per il prelievo, tanto per dirne uno) più il conto è conveniente a livello oggettivo. Occhio anche alle spese riguardanti Carta Bancomat ed estratti conto, anche se sono ormai poche le banche che addebitano dei costi ai clienti per i due strumenti. D’altra parte, è consigliabile controllare, prima di aprire un conto, non solo i costi relativi a commissioni e movimenti di somme ma anche alle richieste in caso di scoperto.

Insomma, dopo quanto detto, appare evidente che anche i conti pubblicizzati come “a costo zero”, in effetti, comportano dei costi. Tuttavia, sono molti i servizi di comparazione che permettono di trovare l’offerta migliore tra quelle proposte dai vari istituti bancari. Nel caso in cui si decida di cambiare banca, allora, è bene ricordare come sia ormai illegale addebitare dei costi al cliente che chiude un conto.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
Tutti gli articoli di Guglielmo Sano →