Contributi Inps non versati: riscatto o cumulo nel 2019, tutte le opzioni

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:18 Autore: Guglielmo Sano

Contributi Inps: anche prima di Quota 100, molti lavoratori – giunti a un passo dalla pensione – si cimentavano in una sorta di “bricolage previdenziale”

Contributi Inps non versati: riscatto o cumulo nel 2019, tutte le opzioni
Contributi Inps non versati: riscatto o cumulo nel 2019, tutte le opzioni

Opzioni contributi Inps 2019


Anche prima di Quota 100, molti lavoratori – giunti a un passo dalla pensione – si cimentavano in una sorta di “bricolage previdenziale”. In pratica, grazie al riscatto e ai contributi volontari, è spesso possibile raggiungere i requisiti per l’uscita dal mondo del lavoro prima del previsto. Certo, sia nel caso del riscatto che in quello del versamento dei contributi volontari, gli oneri – anche pesanti a volte – spettano al lavoratore.

Contributi Inps non versati: il riscatto

Dunque, a un lavoratore può capitare di avere dei “vuoti” nella propria storia previdenziale. Per riempire tali “vuoti” si può esercitare il riscatto dei contributi non versati oppure versare i contributi in modo volontario. Ora, non tutti i periodi in cui non sono stati versati i contributi sono uguali. E non tutti i periodi sono riscattabili. Si possono riscattare, come è noto, gli anni di studio universitario – così come i periodi di formazione professionale, studio e ricerca – ma anche i periodi non lavorati in part time o i periodi di lavoro in Paese estero non convenzionato Inps.

Rientrano, però, tra i periodi riscattabili anche l’aspettativa per gravi motivi familiari o la maternità al di fuori del rapporto lavorativo. Se effettuato dal 2009 in poi anche il servizio civile è riscattabile. Inoltre, si possono riscattare i periodi di lavoro stagionale o a tempo determinato scoperti da contribuzione intrattenuti dal 1997 in poi. Infine, è possibile riscattare anche i periodi in cui si è lavorato ma per cui il datore di lavoro non ha versato i contributi.  

Contributi Inps non versati: il versamento volontario

Alternativamente all’istituto del riscatto si muove quello del versamento volontario dei contributi. In generale, possono usufruire di questo strumento i lavoratori che hanno subito un’interruzione della propria vita lavorativa. Detto ciò, è importante sottolineare che i contributi volontari possono essere utilizzati solo per coprire periodi ancora in corso.

Quindi, la contribuzione volontaria può essere applicata ai periodi in cui non si svolge un’attività lavorativa né dipendente né autonoma ma, per esempio, parasubordinata. È possibile utilizzare il versamento volontario anche per coprire i periodi di aspettativa non retribuita per motivi familiari o di studio o i rapporti di lavoro con contratto part-time.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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