Bonus Renzi febbraio 2019: data pagamento in busta paga e Naspi

Pubblicato il 26 Febbraio 2019 alle 07:03 Autore: Daniele Sforza

Quando arriva il pagamento del bonus Renzi a febbraio 2019 per i dipendenti e per i disoccupati che percepiscono la Naspi? Ecco la data.

Bonus Renzi febbraio 2019
Bonus Renzi febbraio 2019: data pagamento in busta paga e Naspi

Pagamento Bonus Renzi a febbraio 2019


Il bonus Renzi non sarà convertito in detrazione fiscale nel 2019. Nonostante se ne parli ancora, ma si vocifera anche di una cancellazione nei prossimi anni, soprattutto per finanziare la nuova flat tax e la riforma dell’Irpef per i prossimi anni, non c’è ancora niente di ufficiale a riguardo. Pertanto l’impianto originario del bonus Renzi anche per il 2019 resta tale e quale all’anno precedente. Ricordiamo che possono percepire il bonus 80 euro solo i lavoratori dipendenti e i disoccupati che percepiscono l’indennità Naspi.

Bonus Renzi: chi sono i beneficiari, riepilogo

Andiamo a riepilogare nel seguente elenco chi sono i beneficiari del bonus 80 euro.

  • Lavoratori soci delle cooperative;
  • Chi percepisce indennità di mobilità o cassa integrazione;
  • Titolari di assegni correlati alla formazione professionale o borse di studio;
  • Lavoratori a progetto;
  • Chi percepisce remunerazioni sacerdotali;
  • Chi effettua lavori socialmente utili;
  • Lavoratori a tempo determinato;
  • Lavoratori dipendenti e assimilati;
  • Disoccupati che percepiscono indennità Naspi.

Bonus Renzi 2019: come funziona, le fasce di reddito

Nulla cambia nel 2019 per quanto riguarda le fasce reddituali che danno il diritto alla ricezione del bonus Renzi. Queste possono essere sintetizzate nel seguente elenco.

  • 8.174 – 24.600 euro: 80 euro mensili (960 euro annui);
  • 24.601 – 26.600 euro: importo ridotto in proporzione;
  • Meno di 8.174 euro o oltre 26.600 euro: non si ha diritto al bonus.

Il bonus 80 euro viene accreditato regolarmente in busta paga. Qualora durante l’anno si superi l’importo previsto dalle fasce sopra riportate, il soggetto che ha ricevuto il bonus nell’anno in corso sarà tenuto alla sua restituzione. Non bisogna fare alcuna domanda per ottenere il bonus Renzi, perché l’accredito sarà automatico. Tuttavia, onde evitare problemi derivanti da un eventuale superamento di una certa soglia è possibile rinunciare al bonus Renzi in anticipo. In questo articolo vi spieghiamo come fare.

Bonus Renzi 2019 disoccupati Naspi: data di pagamento

Come abbiamo scritto in precedenza, anche i soggetti disoccupati che percepiscono l’indennità Naspi fruiscono del bonus Renzi. E anche in questo caso non sarà necessario presentare alcuna domanda, perché l’accredito sarà automatico.

Per quanto riguarda la data di pagamento per febbraio 2019 (a gennaio non c’è stato nessun accredito), questa corrisponde a lunedì 25 febbraio 2019. Questa data può comunque variare da soggetto a soggetto, ma se si ha diritto l’accredito avverrà automaticamente. In ogni caso è possibile controllare la situazione relativa al bonus nel Fascicolo Previdenziale del Cittadino, accedendo al sito Inps.

Bonus Renzi 2019 disoccupati Naspi: come funziona

La data dell’accredito, dicevamo, può variare poiché l’Inps dovrà comunque considerare diversi fattori prima di procedere con l’erogazione. Come spiega l’Istituto stesso sul suo sito. “Per le prestazioni il cui pagamento è effettuato direttamente all’assicurato sarà l’Istituto che, in qualità di sostituto di imposta e in applicazione della normativa in oggetto, riconoscerà l’eventuale credito spettate ai potenziali beneficiari”. Ciò significa che solo tali prestazioni, come ad esempio l’indennità di disoccupazione, “saranno prese a base per il calcolo del reddito complessivo per l’eventuale riconoscimento del credito in argomento”. Pertanto si precisa che “per tutte le prestazioni a sostegno del reddito erogate dall’Istituto le detrazioni spettano in relazione ai giorni indennizzati”.

L’esempio è proprio l’indennità di disoccupazione. Per la Naspi “si prendono a riferimento i giorni per i quali spetta la prestazione. L’Istituto, in qualità di sostituto d’imposta, è tenuto a riconoscere in via automatica il credito determinando la spettanza e il relativo importo sulla base dei dati a disposizione riguardanti i redditi principali del lavoratore, quali i dati relativi alle prestazioni erogate e i dati desunti dal casellario delle pensioni”.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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