Faq Bollo auto 2019: 10 domande e risposte esenzione-pagamento

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:29 Autore: Daniele Sforza

Troppe informazioni sul bollo auto 2019? Cerchiamo di riepilogarle tutte con una serie di risposte alle domande più frequenti.

Faq bollo auto 2019
Faq Bollo auto 2019: 10 domande e risposte esenzione-pagamento

FAQ Bollo auto 2019


Sul bollo auto 2019 spesso se ne dicono tante, e a volte bisogna orientarsi tra notizie falsi e approfondimenti seri. Le domande sul bollo auto sono molteplici e si rincorrono pressoché quotidianamente. Pertanto abbiamo deciso di stilare una piccola lista di domande più frequenti e dare loro una risposta sintetica, in modo tale da avere sotto gli occhi un sommario utile relativo a tutto quello che c’è da sapere su questa tassa.

Bollo auto 2019: prescrizione e decadenza. Quali sono i termini?

Il bollo auto si prescrive in 3 anni. Il termine di prescrizione parte dal 1° giorno dell’anno successivo a quello in cui non è stato pagato il bollo auto. La ricezione di una notifica di pagamento o di una cartella interrompe la prescrizione, che ripartirà da capo dal giorno successivo.

Per quanto riguarda la decadenza i termini sono di 2 anni. In caso dovesse arrivare l’avviso di accertamento e non lo si impugnasse entro i termini prestabiliti (60 giorni), se entro 2 anni l’Esattore non invia la cartella esattoriale, allora interviene la decadenza. Ciò significa che se la cartella arriva dopo i 2 anni, risulterà illegittima.

Pagamento bollo auto 2019: per quanto tempo si deve conservare la ricevuta?

Se si paga il bollo auto si avrà come prova dell’avvenuto pagamento una ricevuta. Quest’ultima andrà conservata per i successivi 3-4 anni, al fine di avere una prova documentale certa della propria buona fede. La ricevuta dimostra il pagamento della tassa e dunque risulta fondamentale nel caso in cui, per errore, dovesse arrivare un avviso di accertamento infondato, ma contro il quale solo il contribuente è tenuto a opporsi.

Bollo auto 2019: fermo amministrativo, come funziona?

Il fermo amministrativo è un provvedimento che si applica a un soggetto debitore fino alla restituzione di quanto dovuto, o la conseguenza diretta di una violazione del Codice della Strada. Durante il periodo di fermo, il proprietario ha la vettura con sé, ma non potrà usarla. Al tempo stesso, essendo il bollo auto una tassa di proprietà e non di circolazione, sarà tenuto a pagarlo come sempre. Qualora venisse scoperto dalle forze dell’ordine mentre guida un’auto in stato di fermo amministrativo, potrebbe incappare non solo in una sanzione pecuniaria, ma anche nella confisca del mezzo.

Bollo auto 2019: esenzione pagamento, per chi?

Ogni Regione procede con l’applicare riduzioni proporzionali sul bollo auto, permanenti o temporanee, nell’eventualità vi siano alcuni presupposti, diversi però da Regione a Regione. È il caso ad esempio delle auto pulite, incentivate proprio tramite l’esenzione o la riduzione di parte del pagamento del bollo auto. La regola generale e che vale per tutti stabilisce tuttavia delle esenzioni per alcune categorie di soggetti.

  • Non vedenti e sordi;
  • Disabili con handicap psichico o mentale titolari dell’indennità di accompagnamento;
  • Disabili con grave limitazione della capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni;
  • Soggetti disabili con ridotte o impedite capacità motorie.

Bollo auto 2019: modulo esenzione, dove trovarlo?

In questo articolo potete trovare tutti i documenti da presentare per ogni categoria esentata dal pagamento del bollo auto, nonché il modulo in pdf da scaricare per ottenere l’esenzione stessa.

Bollo auto 2019: come calcolare il pagamento e controllare la scadenza

Il bollo auto va pagato ogni anno. Il pagamento deve avvenire entro la fine del mese seguente a quello in cui il bollo è scaduto. Facendo un esempio pratico, se il bollo scade ad agosto, il contribuente avrà tempo fino al 30 settembre per pagarlo.

Per calcolare l’importo del bollo e calcolare anche la scadenza, è possibile recarsi sul sito di Aci o dell’Agenzia delle Entrate nell’apposita sezione informativa. Qui sarà sufficiente inserire il numero di targa e le informazioni richieste sul mezzo. Quindi, seguendo le istruzioni, si arriverà a visualizzare l’importo dell’imposta e la data di scadenza.

Bollo auto 2019: dove si paga?

Il bollo auto si paga presso le sedi Aci. In alternativa è possibile recarsi presso gli uffici postali o nelle agenzie di pratiche automobilistiche. Inoltre è possibile pagare il bollo auto anche in alcune tabaccherie dotate di sistema informatico Lottomatica. Infine alcune Regioni consentono anche il pagamento direttamente online.

Bollo auto non pagato: se mi fermano in un posto di blocco che succede?

Nulla. La polizia che ferma un evasore a un posto di blocco ha il dovere di controllare aspetti legati al Codice della Strada e a eventuali reati penali imputabili al soggetto sospettato. Al massimo la Guardia di Finanza potrebbe operare controlli sul bollo auto evaso, ma non lo farà al posto di blocco. Differente il discorso se si sta circolando con un’auto in fermo amministrativo e si viene fermati a un posto di blocco. In questo caso le forze dell’ordine potrebbero procedere ad applicare l’ammenda all’automobilista e alla confisca del mezzo.

Bollo auto 2019: pagamento a rate possibile?

Non è prevista la rateizzazione del pagamento del bollo auto. Quest’ultimo andrà quindi pagato in un’unica soluzione.

Bollo auto 2019: si va verso la cancellazione?

No. Spesso si parla di cancellazione del bollo auto, un fatto che rientra nei piani di una certa parte politica. Alla fine, tuttavia, non se ne fa mai niente, ma l’eliminazione del bollo auto è una fake news ciclica: ritorna sempre. Difficile pensare a un’abolizione del bollo auto, anche perché all’orizzonte c’è un bollo auto unico europeo, che potrebbe essere introdotto nel prossimo decennio. Si parla invece di esenzione per certe categorie di veicoli, come quelli che hanno tra 20 e 29 anni di età.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it

L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
Tutti gli articoli di Daniele Sforza →