Sondaggi elezioni europee 2019: proiezioni e analisi dati al 23 febbraio

Pubblicato il 26 Febbraio 2019 alle 07:08 Autore: Guglielmo Sano

Sondaggi elezioni europee 2019: i populisti/sovranisti destinati a diventare il secondo gruppo più consistente dell’Europarlamento

Sondaggi elezioni europee 2019: proiezioni e analisi dati al 23 febbraio
Sondaggi elezioni europee 2019: proiezioni e analisi dati al 23 febbraio

Tra il 23 e il 26 maggio 2019quando si voterà in Italia – gli elettori europei saranno chiamati alle urne per il rinnovo del Parlamento Europeo. In Italia si attende un risultato importante dei partiti maggioranza dopo l’avanzata del 4 marzo scorso; in generale, gli esperti preannunciano un arretramento dei partiti tradizionali e un deciso miglioramento di quelli “euroscettici” e “populisti”.

Sondaggi elezioni europee 2019: il peso della Brexit

Sul prossimo voto europeo pesa un dato di incertezza su tutti: la questione Brexit; infatti, se le trattative tra Londra e Bruxelles dovessero proseguire oltre il 29 marzo, anche il Regno Unito eleggerà dei deputati che rimarranno in carica fino all’eventuale uscita dall’Ue del proprio paese. La questione influirà, innanzitutto, sui “numeri” del Parlamento Europeo: con l’addio dei deputati di Sua Maestà è stato scelto di ridurre i seggi da 751 a 705.

Altro snodo fondamentale è quello dei gruppi in cui si suddivideranno i deputati. Al momento sono 8 e tali dovrebbero restare. Tuttavia, il Movimento 5 Stelle dovrebbe abbandonare il suo attuale raggruppamento – l’EFDDe darne vita a un altro del tutto nuovo; poi la questione ECR (al cui interno c’è Fratelli d’Italia): il gruppo ha come azionisti di maggioranza i conservatori inglesi; insomma, anche su questo punto potrebbe avvenire un rimescolamento delle carte nei prossimi mesi.

Detto ciò, allo stato dei fatti, i deputati eletti da ciascun paese dovrebbero dividersi, in primo luogo, tra PPE (ne fanno parte, tra i partiti principali, Forza Italia, la CDU della Merkel, i repubblicani francesi, i popolari spagnoli), PES (ne fa parte il Pd, i tedeschi dell’SPD, i socialisti francesi e quelli spagnoli etc…), ALDE (En Marche!, Ciudadanos tra i partiti che lo formano). Questi tre raggruppamenti sono quelli più propriamente europeisti. Gli altri raggruppamenti in cui si divideranno i deputati – euroscettici – sono l’ENF (Lega, Front National), i già citati EFDD ed ECR e, a sinistra, LEFT e Green/EFA.

Sondaggi elezioni europee 2019: cosa dicono i sondaggi

Evidenziate le problematiche che pesano attualmente su ogni analisi è comunque possibile fare una ricognizione sulle intenzioni di voto grazie alle rilevazioni di PollofPolls.eu. Secondo l’istituto, ad oggi, i popolari dovrebbero conquistare 177 seggi (40 in meno rispetto al 2014), i socialisti 136 (-53) e i liberali di Alde 97 (+29). Quindi, i partiti europeisti – dando per scontata una loro alleanza – dovrebbero tranquillamente mantenere la maggioranza nell’emiciclo europeo (dove sono presenti 705 seggi).

D’altra parte, ipotizzando l’alleanza di ENF (64), ECR (56) ed EFDD (34), i populisti/sovranisti – come blocco – diventerebbero il secondo gruppo più consistente dell’Europarlamento. Inoltre, si deve segnalare che – almeno secondo le ultime proiezioni – la Lega sembra destinata a diventare, insieme alla CDU, il partito maggiormente rappresentato (30 deputati contro i 20 dell’M5S).

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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