Rupert Everett: compagno, vita privata e carriera. Chi è

Pubblicato il 25 Marzo 2019 alle 07:05 Autore: Cristina Maciariello

Rupert Everett, l’attore hoollywoodiano protagonista dell’attesissima serie di Rai 1, Il nome della rosa. Chi è: compagno, vita privata, carriera e film.

Rupert Everett, compagno, vita privata e carriera. Chi è
Rupert Everett: compagno, vita privata e carriera. Chi è

Chi è Rupert Everett


L’attore hollywoodiano Rupert Everett sarà l’inquisitore Bernardo Gui nella serie TV, prodotta da Palomar – Television and Film production e da Rai Fiction, Il nome della rosa, adattamento del famosissimo e omonimo romanzo di Umberto Eco.

La serie Tv più accattivante e intrigante dell’anno andrà in onda dal 4 marzo su Rai 1 e vedrà nel ruolo di protagonista John Turturro che interpreta il monaco Guglielmo da Baskerville.

Da aspirante rock star a star del cinema, chi è Rupert Everett

Rupert James Hector Everett è nato Norfolk, in Inghilterra, il 29 maggio 1959, dal Maggiore dell’Esercito britannico e business man Anthony Michael Everett e da Sara MacLean.

Ha frequentato il Farleigh School nello Hampshire fino all’età di sette anni, quando viene affidato ai monaci benedettini dell’Ampleforth Collage – un istituto cattolico molto stimato – dove riceve una formazione musicale classica.

Appena tredicenne abbandona il sogno di diventare una rock star – passione che aveva saputo ben tener nascosta ai monaci di Ampleforth, che lo ricordano come uno studente scrupoloso – per interessarsi alla recitazione e inseguire il sogno di diventare una star del cinema.

A quindici anni, lascia il collegio di Ampleforth e la sua regione natia per frequentare la “Central School of Speech and Drama” di Londra. Dopo due anni viene messo alla porta: il suo spirito ribelle e i frequenti scontri con gli insegnanti convincono gli amministratori della scuola a cacciarlo.

L’espulsione e gli anni da gigolò

Dopo questa espulsione studia due anni alla “Royal Shakespeare Company” per poi continuare la sua formazione artistica al “Citizen’s Theater di Glasgow”, in Scozia. Everett inizia il suo apprendistato e comincia ad apparire in piccole produzioni locali.

Sono anni non facili per il giovane Everett, che pur venendo da una famiglia benestante, attraversa periodi di ristrettezze economiche.

In questo stesso periodo, infatti, dopo il casuale incontro con un uomo che lo ferma in un sottopassaggio della metropolitana, Rupert Everett inizia una carriera da gigolò durata due anni. L’attore ormai di fama internazionale ha negato per anni questo periodo della sua vita, ma nel 1997 ne ha parlato apertamente in un’intervista rilasciata a una rivista americana.

Carriera: dai primi successi a teatro a “Another country”

Nel 1982 si fa notare per la sua interpretazione da protagonista in Another Country, lavoro teatrale di Julian Mitchell. L’opera si ispirava a uno dei più famosi scandali spionicisti inglesi. Nel 1984 è l’agente doppiogiochista protagonista della versione cinematografica diretta da Marek Kanievska.

Questo successo coincide con il suo esordio sul grande schermo. Dagli anni Ottanta ad oggi ha lavorato in oltre 35 film. La sua carriera pur subendo alti e bassi – che l’attore ha saputo affrontare dedicandosi alla musica e alla scrittura, pubblicando due album e un libro -, vanta grandiose collaborazioni.

Nel 1984, recita nel film di Mike Newell Ballando con uno sconosciuto; accanto a Ornella Muti recita in Cronaca di una morte annunciata di Francesco Rosi, nel 1987; nel 1990, insieme a Christopher Walken lo troviamo in Cortesie pre gli ospiti di Paul Shrader.

Ancora negli anni Novanta, nel 1994, recita in Prêt-à-Porter di Robert Altman, accanto a Sophia Loren, Marcello Mastroianni – due suoi miti – e Lauren Bacall.

Icona di Yves Saint Laurent e volto di Dylan Dog

Ormai icona di bellezza, nel 1995 è il volto di Yves Saint Laurent per la pubblicità del profumo Opium. Nel 1996, è uno dei protagonisti di Il matrimonio del mio migliore amico, dove recita al fianco di Julia Roberts e Cameron Diaz, sotto la regia dell’australiano P.J. Hogan.

Il fascino un po’ oscuro dell’attore britannico è stato fonte di ispirazione per due grandi del fumetto italiano. Infatti, proprio alle fattezze di Rupert Everett si sono ispirati Tiziano Sclavi e Claudio Villa per la fisionomia del personaggio di Dylan Dog.

Rupert Everett è stato poi il protagonista del film Dellamorte Dellamore (1994) di Michele Soavi, tratto dall’omonimo romanzo di Tiziano Sclavi. Ancora, nel 1998 è Christopher Marlowe in Shakespeare in Love (1998) di John Madden; nel 2000 accanto alla sua amica Madonna recita nel film Sai che c’è di nuovo?.

Fra i suoi ultimi lavori: South Kensington di Carlo Vanzina, insieme a Max Pisu e Enrico Brignano; L’importanza di chiamarsi Ernest di Oliver Parkernel insieme a Colin Firth; Le relazioni pericolose, accanto a Catherine Deneuve; Hysteria di Tanya Wexler; La casa per bambini speciali di Miss Peregrine di Tim Burton.

Compagno e vita privata: Rupert Everett tra i primi attori a dichiarare la sua omosessualità

Rupert Everett, aristocratico nei modi e spesso circondato da un’aura di mistero, è stato tra i primi attori di Hollywood a dichiarare la propria omosessualità, era il 1989.

Ai microfoni di Verissimo, l’attore britannico, regista e interprete del film The Happy Prince, uscito nelle sale nel 2018, e protagonista della serie più attesa di Rai 1, Il nome della rosa, in onda dal 4 marzo, ha dichiarato sulla sua omosessualità:

“Non è stata una vera scelta, ma frequentavo abitualmente discoteche gay e non volevo essere costretto a mentire, perché quando menti sei in una posizione fragile e sei vulnerabile. Ora ho un compagno con il quale sono felice da 11 anni”.

Dell’affascinante attore che parla benissimo italiano e francese poco si sa della sua vita privata. Ha avuto relazioni amorose con diverse donne: Susan Saradon, Beatrice Dalle e Paula Yates. E, tra il 2006 e il 210 ha vissuto a New York, per poi ritornare nella sua terra natale, il Regno Unito.

Parlando della sua esperienza hollywoodiana dice:

“Hollywood è un posto troppo stressante per gli attori. Ti senti che sei o in una lista di quelli che stanno avendo successo o nell’altra, di quelli che ne stanno riscuotendo meno. È molto angosciante”.

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L'autore: Cristina Maciariello