Esonero visita fiscale Inps: differenza tabella A ed E, cosa cambia

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:09 Autore: Daniele Sforza

Tra le cause che comportano l’esonero dalla visita fiscale Inps spicca la presenza di patologie gravi incluse in certe tabelle. Ecco quali sono.

Esonero visita fiscale Inps differenze tabella A ed E
Esonero visita fiscale Inps: differenza tabella A ed E, cosa cambia

Tabella A ed E per visita fiscale


Come ricordato dal decreto Madia, l’esonero dalla visita fiscale Inps può essere determinato da diverse e specifiche condizioni. I dipendenti pubblici in malattia sono esonerati dalla reperibilità fiscale oraria in questi tre casi.

  • Patologie gravi richiedenti terapie salvavita.
  • Causa di servizio riconosciuta che abbia dato luogo all’ascrivibilità della menomazione unica o plurima alle prime tre categorie della Tabella A allegata al DPR n. 834/1981, ovvero a patologie rientranti nella Tabella E del medesimo decreto.
  • Stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta, pari o superiore al 67%.

Delle tre cause sopra riportate, oggi affronteremo la seconda. E in particolare andremo a vedere le differenze tra la Tabella A e la Tabella E, analizzando quali categorie (e patologie) sono incluse.

Esonero visita fiscale Inps: le prime 3 categorie della Tabella A

Al DPR n. 834/1981 è allegata una tabella che include alcune patologie e non solo, che hanno comportato menomazione unica o plurima al soggetto. La Tabella A si compone di 8 categorie. Solo le prime 3, tuttavia, danno diritto all’esonero dalla visita fiscale Inps. Ecco cosa includono.

Prima categoria – Parte I

  • Perdita dei quattro arti fino al limite della perdita totale delle due mani e dei due piedi insieme;
  • La perdita di tre arti fino al limite della perdita delle due mani e di un piede insieme;
  • La perdita di ambo gli arti superiori fino al limite della perdita totale delle due mani;
  • Perdita di due arti, superiore e inferiore (disarticolazione o amputazione del braccio e della coscia);
  • La perdita totale di una mano e dei due piedi;
  • Perdita totale di una mano e di un piede;
  • La disarticolazione di un’anca; l’anchilosi completa della stessa, se unita a grave alterazione funzionale del ginocchio corrispondente;
  • La disarticolazione di un braccio o l’amputazione di esso all’altezza del collo chirurgico dell’omero;
  • L’amputazione di coscia o gamba a qualunque altezza, con moncone residuo improtesizzabile in modo assoluto e permanente;
  • Perdita di una coscia a qualunque altezza con moncone protesizzabile, ma con grave artrosi dell’anca o del ginocchio dell’arto superstite;
  • La perdita di ambo gli arti inferiori sino al limite della perdita totale dei piedi;
  • Perdita totale di tutte le dita delle mani, ovvero la perdita totale dei due pollici e di altre sette o sei dita;
  • La perdita totale di un pollice e di altre otto dita delle mani, ovvero la perdita totale delle cinque dita di una mano e delle prime due dell’altra;
  • Perdita totale di sei dita delle mani compresi i pollici e gli indici o la perdita totale di otto dita delle mani compreso o non uno dei pollici;
  • Le distruzioni di ossa della faccia specie dei mascellari e tutti gli altri esiti di lesioni grave della faccia e della bocca tali da determinare grave ostacolo alla masticazione e alla deglutizione sì da costringere a speciale alimentazione;
  • L’anchilosi temporo-mandibolare completa e permanente.

Prima categoria – Parte II

  • L’immobilità completa permanente del capo in flessione o in estensione, oppure la rigidità totale e permanente del rachide con notevole incurvamento;
  • Le alterazioni polmonari ed extra polmonari di natura tubercolare e tutte le altre infermità organiche e funzionali permanenti e gravi al punto da determinare un’assoluta incapacità al lavoro proficuo;
  • Fibrosi polmonare diffusa con enfisema bolloso o stato bronchiectasico e cuore polmonare grave;
  • Cardiopatie organiche in stato di permanente scompenso o con grave e permanente insufficienza coronarica ecg. Accertata;
  • Gli aneurismi dei grossi vasi arteriosi del collo e del tronco, quando, per sede, volume o grado di evoluzione determinano assoluta incapacità lavorativa;
  • Tumori maligni a rapida evoluzione;
  • La fistola gastrica, intestinale, epatica, pancreatica, splenica, rettovescica ribelle a ogni cura e l’ano preternaturale;
  • Incontinenza delle feci grave e permanente da lesione organica;
  • Il diabete mellito e il diabete insipido entrambi di notevole gravità;
  • Esiti di nefrectomia con grave compromissione permanente del rene superstite (iperazotemia, ipertensioni e complicazioni cardiache) o tali da necessitare trattamento emodialitico protratto nel tempo.

Prima categoria – Parte III

  • Castrazione e perdita pressoché totale del pene;
  • Tutte le alterazioni delle facoltà mendali (sindrome schizofrenica, demenza paralitica, demenze traumatiche, demenza epilettica, distimie gravi) che rendano l’individuo incapace a qualsiasi attività;
  • Le lesioni del sistema nervoso centrale (encefalo e midollo spinale) con conseguenze gravi e permanenti di grado tale da apportare profondi e irreparabili perturbamenti alle funzioni più necessarie alla vita organica e sociale o da determinare incapacità a lavoro proficuo;
  • Sordità bilaterale organica assoluta e permanente accertata con esame audiometrico;
  • Sordità bilaterale organica assoluta e permanente quando si accompagni alla perdita o a disturbi gravi e permanenti della favella o a disturbi della sfera psichica e dell’equilibrio statico-dinamico;
  • Esiti di laringectomia totale;
  • Le alterazioni organiche e irreparabili di ambo gli occhi che abbiano prodotto cecità bilaterale assoluta e permanente;
  • Le alterazioni organiche e irreparabili di ambo gli occhi tali da ridurre l’acutezza visiva binoculare da 1/100 a meno di 150;
  • Alterazioni organiche e irreparabili di un occhio, che ne abbiano prodotto cecità assoluta e permanente con l’acutezza visiva dell’altro ridotta tra 1/50 e 3/50 della normale.

Seconda categoria – Parte I

  • Le distruzioni di ossa della faccia, specie dei mascellari e tutti gli altri esiti di lesione grave della faccia stessa e della bocca tali da menomare notevolmente la masticazione, la deglutizione o la favella oppure da apportare evidenti deformità, nonostante la protesi;
  • L’anchilosi temporo-mandibolare incompleta, ma grave e permanente con notevole riduzione della funzione masticatoria;
  • L’artrite cornica che, per la molteplicità e l’importanza delle articolazioni colpite, abbia menomato gravemente la funzione di due o più arti;
  • La perdita di un braccio o avambraccio sopra il terzo inferiore;
  • La perdita totale delle cinque dita di una mano e di due delle ultime quattro dite dell’altra;
  • Perdita di una coscia a qualunque altezza;
  • L’amputazione medio tarsica o la sotto astragalica dei due piedi;
  • Anchilosi completa dell’anca o quella in flessione del ginocchio;
  • Le affezioni polmonari ed extra polmonari di natura tubercolare che per la loro gravità non siano tali da ascrivere alla prima categoria;
  • Le lesioni gravi e permanenti dell’apparato respiratorio o di altri apparati organici determinate dall’azione di gas nocivi.

Seconda categoria – Parte II

  • Bronchite cronica diffusa con bronchiestasie ed enfisema di notevole grado;
  • Tutte le altre lesioni o affezioni organiche della laringe, della trachea che arrechino grave e permanente dissesto alla funzione respiratoria;
  • Cardiopatie con sintomi di scompenso di entità tali da non essere ascrivibili alla prima categoria;
  • Gli aneurismi dei grossi vasi arteriosi del tronco e del collo, quando per la loro gravità non debbano ascriversi alla prima categoria;
  • Le affezioni gastro-enteriche e delle ghiandole annesse con grave e permanente deperimento organico;
  • Stenosi esofagee di alto grado, con deperimento organico;
  • La perdita della lingua;
  • Le lesioni o affezioni gravi e permanenti dell’apparato urinario salvo, che per la loro entià, non siano ascrivibili alla categoria superiore;
  • Le affezioni gravi e permanenti degli organi emopoietici;
  • Ipoacusia bilaterale superiore al 90% con voce di conversazione gridata ad concham senza affezioni purulente dell’orecchio medio;
  • Le alterazioni organiche e irreparabili di ambo gli occhi tali da ridurre l’acutezza visiva binoculare tra 1/50 e 3/50 della normale;
  • Castrazione o perdita pressoché totale del pene;
  • Le paralisi permanenti sia di origine centrale che periferica interessanti i muscoli o gruppi muscolari che presiedono a funzioni essenziali della vita e che, per i caratteri e la durata, si giudichino inguaribili.

Terza categoria

  • La perdita totale di una mano o delle sue cinque dita, ovvero la perdita totale di cinque dita tra le mani compresi i due pollici;
  • La perdita totale del pollice e dell’indice delle due mani;
  • Perdita totale di ambo gli indici e di altre cinque dita fra le mani che non siano i pollici;
  • La perdita totale di un pollice insieme con quella di un indice e di altre quattro dita fra le mani con integrità dell’altro pollice;
  • La perdita di una gamba sopra il terzo inferiore;
  • L’amputazione tarso-metatarsica dei due piedi;
  • L’anchilosi totale di una spalla in posizione viziata e non parallela all’asse del corpo;
  • Labirintiti e labirintosi con stato vertiginoso grave e permanente;
  • La perdita o i disturbi gravi della favella;
  • L’epilessia con manifestazioni frequenti;
  • Le alterazioni organiche e irreparabili di un occhio che abbiano prodotto cecità assoluta e permanente, con l’acutezza visiva dell’altro ridotta tra 4/50 e 1/10 della normale.

Esonero visita fiscale Inps: le patologie della Tabella E

Passiamo ora alle patologie rientranti nella Tabella E del medesimo DPR n. 834/81.

A e A-bis

  • Alterazioni organiche e irreparabili di ambo gli occhi che abbiano prodotto cecità bilaterale assoluta e permanente;
  • Perdita anatomica o funzionale di quattro arti fino al limite della perdita totale delle due mani e dei due piedi insieme;
  • Lesioni del sistema nervoso centrale (encefalo e midollo spinale) che abbiano prodotto paralisi totale dei due arti inferiori e paralisi della vescica e del retto (paraplegici rettovescicali);
  • Alterazioni delle facoltà mentali tali da richiedere trattamenti sanitari obbligatori in condizioni di degenza nelle strutture ospedaliere pubbliche o convenzionate;
  • Perdita di ambo gli arti superiori fino al limite della perdita delle due mani;
  • Disarticolazione di ambo le cosce o l’amputazione di esse con l’impossibilità assoluta e permanente dell’applicazione di apparecchio di protesi.

B

  • Lesioni del sistema nervoso centrale (encefalo e midollo spinale), con conseguenze gravi e permanenti di grado tale da apportare, isolatamente o nel loro complesso, profondi e irreparabili perturbamenti alla vita organica e sociale;
  • Tubercolosi o altre infermità gravi al punto da determinare un’assoluta e permanente incapacità a qualsiasi attività fisica e da rendere necessaria la continua o quasi continua degenza a letto.

C

  • Perdita di un arto superiore e di un arto inferiore dello stesso lato sopra il terzo inferiore rispettivamente del braccio e della coscia con impossibilità dell’applicazione dell’apparecchio di protesi.

D

  • Amputazione di ambo le cosce a qualsiasi altezza.

E

  • Alterazioni organiche e irreparabili di ambo gli occhi tali da ridurre l’acutezza visiva binoculare da 1/100 a meno di 1/50 della normale;
  • Perdita di un arto superiore e di uno inferiore sopra il terzo inferiore rispettivamente del braccio e della coscia;
  • Perdita di dieci oppure di nove dita delle mani comprese i pollici;
  • Perdita di ambo gli arti inferiori di cui uno sopra il terzo inferiore della coscia e l’altro sopra il terzo inferiore della gamba;
  • Alterazioni delle facoltà mentali che richiedono trattamenti sanitari obbligatori non in condizioni di degenza nelle strutture ospedaliere pubbliche o convenzionate o che abbiano richiesto trattamenti sanitari obbligatori in condizioni di degenza ospedaliera, cessati ai sensi della Legge n. 180/78, sempre che tali alterazioni apportino profondi perturbamenti alla vita organica e sociale.

F

  • Perdita totale di una mano e dei due piedi insieme;
  • Perdita di due arti, uno superiore a l’altro inferiore, amputati rispettivamente al terzo inferiore del braccio e al terzo inferiore della gamba;
  • La perdita di due arti, uno superiore e l’altro inferiore, amputati rispettivamente al terzo inferiore dell’avambraccio e al terzo inferiore della coscia;
  • Perdita di ambo gli arti inferiori di cui uno sopra al terzo inferiore della coscia e l’altro al terzo inferiore della gamba;
  • Perdita di ambo gli arti inferiori di cui uno al terzo inferiore della coscia e l’altro fino al terzo inferiore della gamba;
  • La perdita delle due gambe a qualsiasi altezza;
  • Alterazioni delle facoltà mentali che apportino profondi perturbamenti alla vita organica e sociale;
  • Tubercolosi o altre infermità gravi al punto da determinare una assoluta e permanente incapacità a qualsiasi attività fisica, ma non tale da richiedere la continua o quasi continua degenza a letto.

G

  • Perdita dei due piedi o di un piede e di una mano insieme;
  • La disarticolazione di un’anca;
  • Tutte le alterazioni delle facoltà mentali (schizofrenia e sindromi schizofreniche, demenza paralitica, demenze traumatiche, demenza epilettica, distimie gravi, ecc.) che rendano l’individuo incapace a qualsiasi attività;
  • Tubercolosi grave al punto da determinare una assoluta incapacità a proficuo lavoro.

H

  • Castrazione e perdita pressoché totale del pene;
  • La fistola gastrica, intestinale, epatica, pancreatica, splenica, retto vescicale ribelle ad ogni cura e l’ano preternaturale;
  • Sordità bilaterale organica assoluta e permanente quando si accompagni alla perdita o a disturbi gravi e permanenti della favella o a disturbi della sfera psichica e dell’equilibrio statico-dinamico;
  • Cardiopatie organiche in stato di permanente scompenso con grave e permanente insufficienza coronarica ecg accertata o gravi al punto da richiedere l’applicazione di pace-maker o il trattamento con by-pass o la sostituzione valvolare;
  • Anchilosi completa di un’anca se unita a grave alterazione funzionale del ginocchio corrispondente.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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