Assegno di invalidità Inps con celiachia: quali forme per riceverlo?

Pubblicato il 24 Marzo 2019 alle 11:55 Autore: Claudio Garau

Qual è il rapporto tra assegno di invalidità, strumenti assistenziali e status di celiaco. Quali sono i diritti riconosciuti a questa categoria di persone.

Assegno di invalidità Inps con celiachia quali forme per riceverlo
Assegno di invalidità Inps con celiachia: quali forme per riceverlo?

È interessante domandarsi se vi è compatibilità tra assegno di invalidita INPS e la condizione di celiaco. Infatti tale disturbo della salute, inerente una cronica infiammazione intestinale, dovuta all’ingerimento di sostanze contenenti glutine in soggetti predisposti per natura, è in continua crescita nella penisola. Vediamo di seguito di dare una risposta a questa opportuna domanda.

Assegno di invalidità: qual è la sua finalità

Sappiamo che l’invalidità civile è uno status riconosciuto e tutelato dalla legge attraverso particolari agevolazioni, anche economiche, verso i soggetti considerati invalidi. Si tratta di persone che, a causa di uno o più disturbi di salute, hanno una ridotta o assente capacità lavorativa (se sono soggetti fino ai 65 anni), oppure non possono esercitare attività consone alla loro età (se sopra i 65 anni). Attraverso apposite valutazioni e controlli, lo Stato accerta l’invalidità e consente all’invalido civile di fruire di tutta una serie di prestazioni assistenziali.

Assegno di invalidità e celiachia: generalmente non è previsto riconoscimento di invalidità

La normativa attualmente vigente prevede una tabella (parte di un decreto ministeriale del 1992), la quale descrive con chiarezza tutte le patologie e malattie che, se sussistenti, comportano il diritto al riconoscimento di una certa percentuale di invalidità civile. Per quanto riguarda la celiachia, la legge attuale non dà una copertura specifica: non è infatti prevista nella suddetta tabella di riferimento. Potrebbe rientrare nella previsione in oggetto, soltanto laddove fosse considerabile capace di generare un “compromesso stato generale” (così si esprime la normativa di riferimento). E ciò non vale per chi soffre di celiachia. Chi soffre di questo disturbo deve, semplicemente, evitare di consumare alimenti contenenti glutine e, sebbene ciò possa comportare alterazioni anche consistenti alla propria dieta, tale fattore non è rilevante ai fini del riconoscimento dell’invalidità.

Da un punto di vista giuridico, l’invalidità vale soltanto se lo stato di salute è costantemente pregiudicato dalla patologia (per esempio la malattia di Alzheimer). In casi come quello della celiachia, pur essendo un disturbo potenzialmente cronico, ne può essere evitata la manifestazione attraverso il non ingerimento di glutine.

La tutela dei celiaci nella legge n. 123 del 2005 e le forme di assistenza previste

Ciò non toglie che la categoria dei celiaci, vista anche la diffusione che ha in Italia, sia tutelata da apposita normativa. Si fa riferimento alla legge n. 123 del 2005 che reca “Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia“. Inoltre è comunque vero che se una persona soffre di celiachia in modo grave, con conseguenti complicazioni tali da alterare in modo continuativo lo stato complessivo di salute, può senza alcun dubbio domandare il riconoscimento di detta invalidità. Potrebbe anche verificarsi l’eventualità che il celiaco soffra di ulteriori malattie le quali, combinate, hanno l’effetto di accentuare i sintomi di ognuna di esse. Pure in queste circostanze, è ammissibile la richiesta di invalidità civile.

Circa la legge accennata sopra, essa ha la finalità di istituire specifiche misure assistenziali a favore del soggetto celiaco. Tra esse menzioniamo la possibilità di fruire gratuitamente di alimenti senza glutine (secondo un livello massimo di spesa determinato dal Ministero della Salute). Inoltre è prevista la possibilità di avere pasti per celiaci, somministrati presso mense scolastiche, ospedali e strutture pubbliche.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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