Registrazione marchio: come farla, requisiti e importo pratica

Pubblicato il 23 Aprile 2019 alle 14:25 Autore: Claudio Garau

Cos’è la registrazione del marchio e con quali modalitù può essere fatta. Quali sono i costi da sostenere per l’ottenere il deposito del marchio.

Registrazione marchio come farla, requisiti e importo pratica
Registrazione marchio: come farla, requisiti e importo pratica

Sappiamo tutti oggi quanta importanza abbia, a livello commerciale e nei rapporti interpersonali, il cosiddetto “marchio”. Circa il primo aspetto, un marchio vincente è in grado di generare, sempre, grandi profitti per un’azienda; sul piano dei rapporti interpersonali, invece, è risaputo che usare un certo marchio (pensiamo ad un auto di lusso o a qualche gioiello di alta qualità) è garanzia di una maggior considerazione da parte degli altri. Vediamo di seguito che cosa dispone la legge in merito ai marchi ed alla loro registrazione, e come quindi è possibile difendersi – attraverso il diritto di esclusiva sul marchio – dai casi di contraffazione.

Registrazione del marchio: di che si tratta?

Non è difficile dare una definizione di marchio. Esso non è altro che un segno idoneo ad essere rappresentato con una grafica (pensiamo a parole, disegni, lettere, cifre ecc.), mirato a distinguere i beni prodotti da un’impresa, rispetto a quelli di un’altra e che serve quindi, al consumatore, per orientare il proprio acquisto. Sarà opportuno – per l’impresa che intende avvalersi di un certo marchio – utilizzare la procedura di registrazione prevista dalla legge. Infatti, se ultimato l’iter di registrazione del marchio, il titolare potrà far valere utilmente il diritto di proprietà industriale, cui si collega anche il diritto di esclusiva sul marchio stesso. Ciò ha evidenti conseguenze sul piano della lotta alla contraffazione e alla pirateria.

Il D. Lgs. n.30 del 2005 definisce, in modo tassativo, ciò che può essere oggetto di procedura di registrazione di marchio di impresa: ad esempio, parole, suoni, cifre, ma anche forma del prodotto, stemmi e combinazioni cromatiche. Si fa riferimento, quindi, a tutto ciò che può essere rappresentato con la grafica. A questo punto, vediamo come è possibile avviare l’iter in oggetto.

Come fare domanda di marchio?

Nell’era della digitalizzazione dei servizi, la domanda non potrà che essere fatta seguendo le agili modalità informatiche. Pertanto, l’impresa interessata dovrà fare riferimento al modulo specifico inserito nel sito internet dell’Ufficio italiano brevetti e marchi. L’impresa facente domanda dovrà però indicare, tassativamente, alcuni aspetti fondamentali come, ad esempio,
nazionalità e domicilio della persona fisica; oppure nazionalità e sede della persona giuridica. Inoltre, ovviamente, andrà specificato di che marchio si tratta (colore, forma ecc.). Per il sito web di riferimento, clicca qui.

La domanda compilata andrà poi inviata, alternativamente, ad una Camera di Commercio, oppure all’UIBM, con raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure ancora seguendo la modalità online attraverso il link “servizionline” del sito citato. L’azienda richiedente dovrà però prestare cautela ai diritti di segreteria, tasse governative ed adempimenti burocratici che, se non considerati, potrebbero condurre ad intoppi dell’iter.

Quali sono i costi?

La registrazione del marchio comporta, ovviamente, una serie di costi legati ai vari adempimenti. In particolare, occorre segnalare che il diritto del titolare di un marchio registrato è circoscritto ai prodotti e servizi espressamente richiesti nella domanda di registrazione. Sono individuate classi di prodotti e servizi, che riportano alla tassativa classificazione internazionale dei prodotti e servizi, detta classificazione di Nizza. Da tale individuazione, discendono importanti conseguenze anche sul piano dei costi di registrazione. Fondamentalmente, occorre pagare le cosiddette tasse governative per il deposito del marchio, le quali sono variabili, a seconda del numero di classi di prodotti e servizi registrati (si parte comunque dall’importo base di 101 Euro, a salire). Ma non solo. Saranno in gioco, in un secondo tempo anche le tasse governative per la domanda di rinnovo del marchio, prima della scadenza decennale (a partire, in questo caso, da 67 Euro, a salire in base al numero di classi registrate).

A quanto detto debbono, però, ancora sommarsi i cosiddetti diritti di segreteria. Pertanto avremo un obbligatorio versamento di 40 Euro alla Camera di Commercio in cui è eseguito il deposito del marchio; e il pagamento di una marca da bollo da 16 Euro per il modulo. Peraltro, se il modulo in questione oltrepassa le 4 pagine, bisognerà aggiungere una aggiuntiva marca da bollo per ogni ulteriori 4 pagine o frazione di 4. Se richiesta copia conforme, spetterà un’altra marca da bollo dello stesso importo.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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