Niki Lauda Fuji 1976: Ferrari disse “Si è ritirato perché pioveva”

Pubblicato il 21 Maggio 2019 alle 12:41 Autore: Francesco Somma

La Formula 1 e il mondo dello sport piangono oggi Niki Lauda, il tre volte campione del mondo di F1. Gli aneddoti sull’uomo che visse tre volte.

Niki Lauda Fuji 1976: Ferrari disse "Si è ritirato perché pioveva"
Niki Lauda Fuji 1976: Ferrari disse “Si è ritirato perché pioveva”

Andreas Nikolaus detto Niki Lauda, comunemente chiamato Niki, era soprannominato – da moltissimi dell’ambiente e dagli appassionati – “il computer” per la sua abilità nel trovare i problemi su una automobile da corsa. Tra il 19 e il 20 maggio, il tre volte campione del mondo, imprenditore e dirigente, ci ha lasciati. Nell’agosto del 2018 era stato sottoposto ad un trapianto di polmone. Per alcuni è stato l’uomo che ha vissuto tre volte. Ecco gli aneddoti sulla sua carriera, la sua storia e il nostro tributo.

Niki Lauda Fuji 1976: l’aneddoto di Franco Gozzi

In un incontro informale organizzato da F1 Passion, alcuni dei personaggi che hanno raccontato la Formula 1 si riuniscono. Tra questi c’è Mauro Forghieri e altre storiche penne che hanno narrato la competizione più famosa del mondo, minuto per minuto. L’aneddoto su Lauda è stato raccontato direttamente da Franco Gozzi, dirigente sportivo italiano originario di Modena. Gozzi era rientrato dal Giappone, dove c’era stato un burrascoso temporale, un vero e proprio diluvio. All’epoca, il Corriere della Sera titolò “Lauda: il coraggio della paura”; rientrato a casa Gozzi riceve una telefonata, al telefono c’è il commendatore, il quale in dialetto esclama: “Hai sentito? Si è ritirato perché pioveva” e subito mette giù il telefono. Quel commendatore era Enzo Ferrari, quella fu la sintesi della vicenda di Niki a Fuji nel 1976, dove il pilota decise di ritirarsi dato il violento temporale. La determinazione di Ferrari e la stessa grinta di quella scuderia, assolutamente vincente, portò a minimizzare la vicenda, in maniera quasi comica.

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Niki Lauda: gli esordi e l’incidente in Germania

Nato nel 1949, Lauda apparteneva ad una famiglia di banchieri Viennesi. I genitori hanno sempre disapprovato la sua passione per le corse. Nonostante le difficoltà, a 15 anni il pilota comprerà una VW Cabrio. Dopo il diploma lascia gli studi, la sua prima gara è in Austria a bordo di una Mini Cooper S. Passa prima per la Formula 3 poi in Formula 2 e finalmente nel 1971 riesce ad arrivare in Formula 1 con la scuderia March. Nel libro “All’inferno e ritorno” la leggenda di F1 racconta di aver pensato al suicidio, nel periodo in cui era in Formula Uno, agli esordi. Stracolmo di debiti, circa 200 milioni, pensò al suicidio, lo stesso Niki però decise di non ammazzarsi e affermò: “non sarebbe servito a niente, così decisi di dedicarmi all’automobilismo seriamente”.

L’ingaggio in Ferrari nel 1974 restituisce linfa vitale al pilota, finirà quella stagione quarto nella classifica piloti ma con due vittorie in Spagna e Olanda. Nel 1975 diventa campione del mondo e riporta il titolo alla Rossa, un premio che mancava dal 1964. Il matrimonio con Marlene Knaus porta nella vita del pilota due figli. Il 1° agosto del 1976 però, accade l’inimmaginabile, nel Gran Premio di Nurburgring in seguito ad un incidente, la monoposto prende fuoco, viene salvato per miracolo. Niki porterà sul volto i segni di quell’incidente per tutta la vita. A 42 giorni di distanza da quel tragico evento, il pilota torna in pista e arriva 4° a Monza.

La rivalità con James Hunt, il primo ritiro e il terzo titolo

Nel 1976, il mondiale sarà vinto da Hunt, con un distacco di appena un punto da Lauda. I due diedero vita ad una incredibile rivalità, sebbene fossero grandi amici. Lo stesso Lauda confermò la tesi, i due piloti erano riusciti a separare il rapporto personale da quello professionale, una cosa non semplicissima. Nel 77′ mancano ormai poche gare prima del secondo titolo mondiale per la Ferrari. Il campione decide di ritirarsi, dare l’addio alle gare e dedicarsi allo sviluppo della compagnia aerea fondata da lui stesso. Dopo aver corso due anni con la Brabham, torna, nel 1982, in una scuderia importante, la McLaren. Con cui, dopo due anni, vincerà il terzo e ultimo titolo mondiale con un vantaggio di mezzo punto su Alain Prost.

Gli anni dopo il ritiro dalle corse

Gli anni dopo il ritiro saranno scanditi da numerosi eventi. Nel 1991 divorzia dalla prima moglie. Dal 92′ al 97′ lavora come consulente in Ferrari, diverrà in seguito Presidente della Jaguar e direttore non esecutivo della Mercedes. Nel 2008 sposerà Birgit Wetzinger, la giovane hostess della seconda compagnia aerea del pilota. Dalla loro unione nascono due figli gemelli, Max e Mia. Birgit gli donerà più tardi anche un rene, il quale sostituirà quello donatogli dal fratello nel 1997. Nel 2018, a causa di una infezione, subirà un altro trapianto, questa volta di polmone, al General Hospital di Vienna. Il ricordo di questo campione rimarrà sempre nel cuore degli appassionati, come la sua freddezza, il suo essere perfezionista. L’uomo che visse tre volte, una leggenda da raccontare.

Francesco Somma

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L'autore: Francesco Somma

Classe 1994, laureato in SPRI e attuale studente di Politiche per lo Sviluppo e Cooperazione Internazionale all'UniSA. Credo nel potere delle parole e nella politica come strumento per migliorare il mondo.
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