Reddito di cittadinanza: chiamata centro per l’impiego, chi verrà esaminato

Pubblicato il 24 Giugno 2019 alle 20:30 Autore: Giuseppe Spadaro

Una parte di coloro che da aprile ricevono il reddito di cittadinanza sarà convocata dai centri per l’impiego per la sottoscrizione dei patti per il lavoro.

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Il reddito di cittadinanza tra scadenze da rispettare e qualche piccolo ritardo prende sempre più corpo. Nei prossimi giorni una parte, 120 mila, di coloro che da aprile di quest’anno ricevono il reddito di cittadinanza dovranno essere convocati dai centri per l’impiego. La fase che sta per iniziare, sarà quella in cui si dovrà accorciare la distanza tra domanda e offerta. In pratica si dovranno orientare in base alle competenze i percettori della misura verso la concreta ricerca di un lavoro.

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Specificatamente questa fase dovrà portare alla sottoscrizione dei patti per il lavoro. In base al crono programma delineato in fase di avvio del RdC sarebbe dovuto passare un mese tra l’erogazione della prima mensilità del Reddito di Cittadinanza le convocazioni.

In caso di mancata risposta alla convocazione, in assenza di un giustificato motivo, anche da parte di un solo competente del nucleo familiare, la prima volta scatta la decurtazione di una mensilità del reddito di cittadinanza, la seconda vengono tagliate due mensilità. La terza volta, invece, si perde il diritto ad avere il sussidio.

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C’è chi teme che questa fase possa far emergere una sorta di insoddisfazione da parte di coloro che hanno avuto accesso alla misura. Pertanto potrebbe verificarsi che molti dei convocati decidano di non presentarsi e ciò in virtù degli importi ritenuti troppo bassi. Tra le famiglie che saranno chiamate a sottoscrivere i patti per il lavoro ce ne sono quindicimila che hanno ottenuto una card con una dotazione mensile pari o inferiore a 100 euro. Diecimila che ricevono una cifra compresa tra i 100 e i 200 euro. Più di cinquemila tra i 200 e 300 euro.

Arpal e fasi tecniche

Infine, non mancano problemi in ordine alle stesse convocazioni. Al ritardo si stanno aggiungendo altri problemi tecnici. Secondo quanto riferisce Il Sole 24 Ore i centri per l’impiego non hanno ancora ricevuto, in molti casi, i riferimenti delle persone da chiamare. I tecnici dell’Agenzia nazionale delle politiche attive e delle regioni, dalle informazioni raccolte e rilanciate dal quotidiano economico, starebbero testando il funzionamento dei sistemi informatici, per garantire il dialogo con il sistema centrale. Le chiamate dovrebbero poter partire dal 26 giugno in poi.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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