Mondo arabo, di più i non credenti, ancora molti sono per il delitto d’onore

Pubblicato il 26 Giugno 2019 alle 16:23 Autore: Gianni Balduzzi

Nel mondo arabo soprattutto in Nordafrica aumentano coloro che si dichiarano non credenti. Però ancora in molti sono per il delitto d’onore

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Mondo arabo, di più i non credenti, ancora molti sono per il delitto d’onore

Anche il mondo arabo a suo modo sta cambiando. È questo che emerge da una ricerca della BBC che nel tempo ha intervistato un campione degli abitanti di 11 Paesi arabi, dal Marocco al Libano, dall’Algeria allo Yemen, facendo domande sulla religione, la politica, il modo di intendere le relazioni tra i sessi. Un dato certamente interessante è quello sulla percentuale di persone che affermano di non essere religiose. Ci sono grandi aumenti in Tunisia, Libia e Marocco, con crescite anche del 15% in 5-6 anni. Oggi in Tunisia, lo Stato probabilmente più occidentale tra questi, il 30% circa afferma di non essere credente. Quasi nulli gli aumenti in Libano, Iraq, Palestina, e anzi, un netto calo nello Yemen.

La secolarizzazione avanza, ma solo in Nordafrica a quanto pare.

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Mondo arabo, in Algeria per il 27% il delitto d’onore è accettabile

Allo stesso tempo sono ancora in tanti coloro che ritengono accettabile il delitto d’onore. Si arriva al 27% in Algeria, al 25% in Marocco, al 21% in Giordania. Meno del 10% invece in Tunisia, Libano, Palestina. È particolarmente curioso il fatto che negli stessi Paesi in cui sono di più i favorevoli al delitto d’onore sono anche più numerosi quelli che ritengono accettabile l’omosessualità, che viene tollerata dal 26% degli algerini, dal 21% dei marocchini, dal 17% dei sudanesi, ma solo dal 7% dei tunisini e dei giordani. Algeria e Marocco risultano realtà molto divise, tra segmenti più occidentali, ed altri ancora molto tradizionalisti.

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Anche sul ruolo delle donne vi sono risposte molto diverse. L’Algeria appare il Paese più contraddittorio. Appare molto occidentale sotto alcuni aspetti, ma solo una minoranza riterrebbe accettabile un primo ministro donna, e il 75% ritiene che in una famiglia debba avere l’ultima parola l’uomo.

In Libano, Marocco, Tunisia, Iraq sono invece più aperti alla possibilità di avere donne premier. È favorevole più del 60%. Il Marocco è anche l’unico Paese in cui sono meno del 50% quelli che pensano al predominio del marito nella famiglia.

A testimonianza della grande variabilità e anche delle contraddizioni di questa parte del mondo

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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