Pensioni ultime notizie: Quota 100 e preavviso, quando non è obbligatorio

Pubblicato il 3 Luglio 2019 alle 08:01 Autore: Daniele Sforza

Sul tema pensioni ultime notizie riportano chiarimenti su Quota 100 e sul preavviso da dare in caso di dimissioni volontarie. Ma non sempre è obbligatorio.

Pensioni ultime notizie: Quota 100 e preavviso, quando non è obbligatorio

Pensioni ultime notizie – Chi va in pensione con Quota 100, una volta raggiunti i requisiti di 62 anni di età e 38 anni di contributi, deve dare un periodo di preavviso? Per rispondere a questa domanda, occorre fare una opportuna distinzione tra pubblico impiego e settore privato. Nel pubblico impiego, infatti, dare un periodo di preavviso risulta obbligatorio (poi vedremo anche di quanto) e, naturalmente, anche rispettarlo, pena una trattenuta in busta paga. Nel lavoro privato, invece, il preavviso per l’accesso a Quota 100 non è obbligatorio.

Pensioni ultime notizie: Quota 100 e preavviso nel pubblico impiego

I lavoratori del pubblico impiego che presentano dimissioni volontarie per l’accesso alla pensione, in questo caso Quota 100, sono tenuti a dare un periodo di preavviso. Quest’ultimo può variare in base a diversi fattori, tra cui anche l’anzianità di servizio, ma per certe cause è la legge a stabilire i limiti e i termini temporali. Perciò, per l’accesso a Quota 100 il periodo di preavviso deve essere di 6 mesi. In questi 6 mesi il lavoratore è tenuto a continuare a svolgere la sua attività lavorativa: qualora il lavoratore risulti assente in uno di questi mesi, anche per malattia, il datore di lavoro potrebbe agire richiedendo un periodo supplementare di lavoro, visto che il preavviso va lavorato. Nei casi di pensionamento, tuttavia, si può sistemare tutto con una trattenuta in busta paga che equivale alla quota retributiva relativa ai giorni che avrebbe dovuto lavorare durante il preavviso, ma nei quali è stato assente. Sulla busta paga, tale trattenuta risiederebbe accanto alla voce “mancato preavviso”.

Pensioni ultime notizie: Quota 100 e preavviso nel settore privato

Nel settore privato il periodo di preavviso è stabilito dal CCNL di riferimento: quest’ultimo può essere di 1 mese, di 2 mesi e comunque varia in base al settore professionale e al contratto interno. Tuttavia, a differenza del settore pubblico, in quello privato il preavviso non sembra essere un obbligo per l’accesso al pensionamento anticipato con Quota 100 e non ci sono neppure divieti di svolgere attività lavorativa durante la finestra di attesa prima dell’accesso alla misura. Insomma, il discorso è diverso e, soprattutto, il preavviso non sembra essere una condizione obbligatoria per richiedere l’accesso a Quota 100 (almeno per la legge). Andrà comunque dato per il proprio datore di lavoro, che in ogni caso va informato sui fatti nel tempo previsto: in questo periodo il dipendente potrà continuare a lavorare, oppure subire una decurtazione in busta paga.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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