Governo ultime notizie: Mes, ribelli M5S in disaccordo, le novità

Pubblicato il 12 Dicembre 2019 alle 11:59 Autore: Alessandro Faggiano

Governo ultime notizie: Mes, ribelli M5S in disaccordo, le novità dopo il voto a palazzo Madama. Possibile salto della quaglia?

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Governo ultime notizie: Mes, ribelli M5S in disaccordo, le novità

Alta tensione a Palazzo Madama per il voto sul Meccanismo Europeo di Stabilità (il famigerato Mes). Arriva il primo ok, con 164 voti favorevoli. Una maggioranza risicata ma che permette di procedere – almeno per ora – con la riforma. Non c’è solo l’opposizione (capeggiata da Lega e Fratelli d’Italia) a contrastare vivacemente la riforma del fondo salva Stati. Anche tra le file del Movimento 5 Stelle si presentano alcuni contestatari, capeggiati dal noto giornalista Gianluigi Paragone. L’ex direttore de la Padania (organo stampa ufficiale della Lega) guiderebbe la protesta di un piccolo gruppo di senatori. Ecco chi sono.

Governo ultime notizie: pentastellati divisi. Paragone e Giarrusso indirizzano le critiche

Oltre al ben noto Gianluigi Paragone, uno dei contestatari più acerrimi di Di Maio e, in generale, dell’attuale assetto del Movimento 5 Stelle, è Mario Giarrusso. Al suo secondo mandato, Giarrusso ha chiesto in più occasioni di evitare una concentrazione del potere nelle mani di una sola persona per tornare a prendere le decisioni in maniera collegiale. Il senatore si è erto a araldo del Movimento delle origini, almeno per quanto riguarda gli obiettivi da perseguire e i metodi decisionali.Entrando nel merito del meccanismo europeo di stabilità, Giarrusso è cauto e ha detto che “prima vedo la risoluzione e poi decido”.

Riforma del Mes propizia un salto della quaglia?

Stefano Lucidi, Elio Lannutti e Ugo Grassi completano la schiera dei dissidenti (o possibili tali). Proprio quest’ultimo starebbe valutando l’ipotesi di cambiare bandiera, per passare dalla pentastellata alla verde. Grassi ha evidenziato delle criticità sulla stesura della bozza di riforma del Mes e sulla scarsità di informazioni giunte al Parlamento. Più che criticare il contenuto, quindi, Grassi ha optato per una segnalazione sul metodo (similmente al collega Giarrusso).

Va detto che anche Luigi Di Maio, da ministro degli Esteri, non sembra molto contento della riforma. La tensione tra l’inquilino della Farnesina e il capo di Governo torna a crescere, dopo le prime divergenze sull’introduzione di sugar tax e plastic tax.

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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