Acquisto immobile e coronavirus: quanto conviene comprare casa?

Pubblicato il 18 Gennaio 2021 alle 06:36 Autore: Claudio Garau

L’acquisto dell’immobile ai tempi del Covid-19: lo scenario attuale costituisce una buona occasione per un investimento? Alcuni dati numerici interessanti

Acquisto immobile e coronavirus quanto conviene comprare casa
Acquisto immobile e coronavirus: quanto conviene comprare casa?

Difficile fare stime molto precise su quello che sarà l’impatto del coronavirus sul mercato immobiliare, nel medio e lungo periodo. Però la domanda è legittima, e molte persone se la pongono o se la porranno nei prossimi tempi: quanto conviene comprare un’abitazione adesso o nei mesi che verranno? ovvero, l’acquisto immobile può ancora essere un efficace investimento oppure no? Facciamo il punto e cerchiamo di dare quale informazione sostanziale a riguardo.

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Acquisto immobile: ecco alcuni dati degli osservatori

È ormai ben noto a tutti che il Covid-19 ha costituito uno shock per i mercati e per l’economia italiana. In particolare, turismo e commercio sono stati messi a dura prova, ma non solo questi settori. Anche il mercato immobiliare ha subito un brusco stop, con le agenzie che hanno dovuto abbassare le saracinesche e gli appuntamenti rinviati a data da destinarsi. Ebbene, in questo scenario di crisi dell’acquisto immobile, diventa ovvio, se non addirittura doveroso, porsi la seguente domanda: come influirà nel tempo questo stop del mercato immobiliare sulla mole di compravendite di abitazioni?

A questo proposito, sono interessanti i dati offerti dall’Osservatorio sul mercato immobiliare 2020. Gli esperti del settore hanno infatti segnalato il drastico crollo delle vendite di abitazioni, cui si è abbinato il repentino calo dei prezzi. In altre parole, si stima che il fatturato del settore residenziale, nel corso di tutto il 2020, avrà una riduzione fra fra i 9 e i 22 miliardi di euro rispetto al 2019. Dati non incoraggianti anche per i prossimi anni, in quanto dalla crisi non si potrà uscire con rapidità: potrebbe insomma accumularsi un calo di fatturato nei prossimi 3 anni che – secondo gli analisti – potrebbe toccare la cifra di circa 122 miliardi di euro. Inoltre, anche il settore dei mutui riceverà quest’anno una battuta d’arresto, dato che si stima che l’erogazione di essi avrà un crollo tra il 15% ed il 30%, in considerazione anche e soprattutto delle ridotte finanze degli italiani i quali, purtroppo, in molti casi si sono trovati a perdere il lavoro causa epidemia o ad avere gravi incertezze sul proprio futuro. Anzi, nel bimestre marzo-aprile 2020 è stato domandato un 25% di mutui in meno per l’acquisto immobile, in controtendenza con la media di solito registrata nell’identico lasso di tempo, al rialzo di circa il 15%. E chi chiede un mutuo, oggi lo fa soprattutto via pc e connessione internet, evitando di recarsi in banca.

Il motivo del calo delle vendite: i prezzi scenderanno?

Gli esperti del settore immobiliare sanno bene che il mercato immobiliare è strettamente legato a come va l’occupazione in un dato anno o periodo di tempo. Insomma, più aumentano i disoccupati e/o i cassaintegrati, e meno le persone decideranno di comprare casa o investire in un acquisto immobile.

I dati dell’Osservatorio sopra citato, d’altronde, sono espliciti: il mercato immobiliare è previsto in sicura discesa verticale, con un meno 50mila – 120mila compravendite di abitazioni nel 2020 (ne erano state previste in totale circa 650mila prima del coronavirus). Tradotto in termini percentuali, avremmo di fronte un calo del mercato tra ricompreso tra il meno 8% e il meno 18%.

A questo punto in molti si domanderanno se, in uno scenario di questo tipo, è auspicabile ipotizzare che vi possa essere un calo sensibile e/o progressivo dei prezzi degli immobili in vendita. Ma secondo gli analisti, la caduta delle transazioni immobiliari non sarà accompagnata da una identica discesa dei prezzi, o almeno non nel breve periodo. Tradotto in termini concreti, l’immobile non potrà divenire uno dei cosiddetti “beni-rifugio” per i risparmiatori e tutti coloro che hanno un capitale, da porre al riparo dalle azioni ed obbligazioni a tasso zero. Insomma, ci sarà sicuramente un calo dei prezzi, ma non così considerevole, come ci si potrebbe aspettare. Si stima infatti una decrescita dei prezzi, che diminuiranno di circa il 16%.

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Un mercato immobiliare che si deve adattare alle mutate condizioni

Un’altra questione rilevante è questa: come fa un privato, in tempi di divieti e restrizioni a spostamenti e contatti con altre persone, a valutare se comprare davvero un’abitazione, se non la può vedere dal vero, cioè recandosi sul posto? Ebbene, anche in questo caso, la risposta migliore risiede nell’uso delle moderne tecnologie: con i tour virtuali e le visite tramite visore VR, sarà possibile vedere la casa che si vorrebbe acquistare, in modo virtuale, ma osservando gli stessi ambienti e dettagli che si osserverebbero in una visita tradizionale. Gli esperti del mercato immobiliare hanno infatti fatto notare che il Covid-19 potrebbe velocizzare il passaggio dai servizi tradizionali delle agenzie con filiali su strada alle smart-agency con strumenti tecnologici a disposizione ed intermediari, che svolgono le loro funzioni in mobilità.

Concludendo, pare tuttavia che comprare casa se non ora, nei prossimi mesi, potrebbe essere comunque una buona occasione di investimento, a patto che si abbia un po’ di coraggio di buttarsi nell’acquisto e, ovviamente, a patto che sia abbia disponibilità economica per farlo. Magari contando, oltre che sul calo dei prezzi, anche sull’intervento della Banca Centrale Europea, attraverso cui le condizioni dei mutui permangono comunque interessanti: la scelta di comprare o meno casa resta però una scelta squisitamente discrezionale, e legata a tutta una serie di variabili riconducibili alla situazione personale del privato, alla sua volontà ed al suo capitale.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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