Bonus nido 2020: documenti utili e come si fa la domanda

Pubblicato il 18 Gennaio 2021 alle 06:34 Autore: Claudio Garau

Bonus nido 2020: di che si tratta, chi sono i destinatari e come si fa domanda. I requisiti ed i casi in cui può essere assegnato

Bonus nido 2020 documenti utili e come si fa la domanda
Bonus nido 2020: documenti utili e come si fa la domanda

Con la legge n. 232 del 2016, ovvero la legge di stabilità 2017, è stato espressamente previsto il cosiddetto bonus nido, detto anche buono nido. Vediamo allora più da vicino in che cosa consiste questa misura di supporto alle famiglie con bambini e come si può richiedere, ovvero quali documenti vanno resi noti all’Inps, insieme alla domanda.

Se ti interessa saperne di più sul decreto scuola ed università, cosa cambia, assunzioni e fase 2, clicca qui.

Bonus nido: di che si tratta? destinatari ed importo

Facciamo subito chiarezza: il bonus asilo nido consiste in un contributo a favore delle famiglia con almeno un bambino nato o adottato a partire dal primo gennaio 2016. Tale contributo può essere domandato per una delle ipotesi che seguono:

  • utilizzo di forme di supporto, anche presso la propria abitazione, a favore di bambini, al di sotto dei 3 anni, affetti da gravi patologie croniche;
  • pagamento di rette collegate alla frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati.

La citata legge n. 232 del 2016 ha perciò previsto che le famiglie con figli nati o adottati dal primo gennaio 2016 sono destinatarie di un contributo di massimo 1.000 euro, per il pagamento delle suddette rette e per garantire forme di assistenza domiciliare ai bambini con patologie. Successivamente, la legge n. 160 del 2019, ha aumentato l’importo del bonus nido fino a un massimo di 3.000 euro sulla base dell’ISEE minorenni, in corso di validità, collegato al minore per cui è domandata la prestazione di sostegno economico.

Il premio è versato direttamente dall’INPS – nei limiti delle risorse annuali disponibili – su domanda del genitore interessato al bonus, e fino all’importo massimo per il 2020. Ecco uno schema di sintesi:

  • fino a 25.000 euro: bonus annuale 3.000 euro, da suddividere in 11 mensilità (importo massimo mensile 272,72 euro);
  • da 25.001 euro fino a 40.000 euro: bonus annuale 2.500 euro, da suddividere in 11 mensilità (importo massimo mensile 227,27 euro);
  • da 40.001 euro in su: bonus annuale 1.500 euro, da suddividere in 11 mensilità (importo massimo mensile 136,37 euro). In quest’ultimo caso non è necessario presentare l’ISEE.

Rimarchiamo anche che in mancanza dell’indicatore valido o laddove il bonus nido sia domandato dal genitore che non fa parte del nucleo familiare del minorenne, sarà calcolata la rata spettante in misura non al di sopra di 1500 euro annui (ovvero 136,37 euro mensili). Ma è vero che se dovesse essere poi presentato un ISEE minorenni valido, a partire da quella data di presentazione, sarà corrisposto l’importo maggiorato fino ad un massimo di 3.000 euro all’anno, ricorrendone i requisiti. Attenzione però: il contributo mensile versato dall’Inps non potrà in ogni caso superare la spesa compiuta per il pagamento della singola retta: pertanto per se una retta è pari a 100 euro, il destinatario riceverà 100 euro.

Domanda e documenti da presentare

A questo punto vediamo con quali modalità presentare la domanda di bonus nido (una domanda per ciascun figlio, se la famiglia ne ha più d’uno). Ci sono tre possibili alternative, basta sceglierne una:

  • sul sito dell’INPS, ovvero in via telematica, facendo accesso con il proprio PIN INPS dispositivo o con il sistema SPID, o ancora con la Carta Nazionale dei Servizi;
  • se in possesso di PIN, telefonando al numero verde 803 164 gratis da rete fissa oppure al numero 06 164 164 (a pagamento) da cellulare;
  • con il supporto di un patronato.

La domanda va ripresentata per ciascuna nuova annualità: nel caso l’anno precedente ne sia già stata fatta una, l’interessato la ritroverà precompilata per l’anno nuovo, e se necessario potrà immettere le eventuali modifiche. Al momento della presentazione, sarà inoltre necessario chiarire se il bonus nido è richiesto per il pagamento di rette d’asilo oppure per servizi di assistenza per patologie del bambino.

Per quanto riguarda i documenti da presentare, distinguiamo se si tratta di bonus per la frequenza o di bonus per le gravi patologie croniche.

Bonus frequenza asilo

Se la domanda è fatta per il bonus asilo nido, nell’istanza occorre segnalare:

  • il codice fiscale del minore;
  • se l’asilo nido in oggetto è pubblico o privato autorizzato;
  • le mensilità relative ai periodi di frequenza scolastica compresi tra gennaio e dicembre 2020, per le quali si intende ottenere il beneficio;
  • il nominativo del genitore che sostiene l’onere della retta;
  • gli estremi del pagamento.

Gli allegati da inserire con la domanda sono:

  • la documentazione che attesti l’iscrizione o comunque l’inclusione in graduatoria del bambino, in ipotesi di asili nido pubblici che impongono il pagamento delle rette posteriore rispetto al periodo di frequenza;
  • la prova del pagamento della retta legata al primo mese di frequenza per il quale si domanda il buono nido; tale prova può essere data in vari modi: bollettino bancario o di posta, ricevuta, fattura con quietanza.

Se ti interessa saperne di più su chi prescrive la visita specialistica urgente e l’essenziale codice di urgenza, clicca qui.

Bonus prestazioni verso minori con gravi patologie

Se il bonus in esame è domandato per i minori di anni tre, con patologie gravi e croniche, alla domanda andrà allegata anche l’attestazione del medico pediatra che indica i dati anagrafici del minore e, soprattutto, la causa e la patologia che impediscono al minore di frequentare l’asilo nido per il periodo di riferimento. Concludendo, ciascuno dei documenti visti, è da ritenersi tassativo e il non allegarlo, comporterebbe il vedersi negare l’assegnazione del citato bonus.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it

L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
Tutti gli articoli di Claudio Garau →