Pensioni ultime notizie: Quota 100 addio, chi lavorerà fino a 74 anni

Pubblicato il 1 Giugno 2020 alle 08:25
Aggiornato il: 24 Giugno 2020 alle 23:32
Autore: Daniele Sforza

Pensioni ultime notizie: altro che Quota 100! Tra qualche anno c’è chi lavorerà fino all’età di 74 anni, ecco per quale motivo.

Quota 100: come andrà in pensione che resta fuori dalla misura?
Pensioni ultime notizie: Quota 100 addio, chi lavorerà fino a 74 anni

Pensioni ultime notizie: ci saranno delle conseguenze importante sull’accesso alla pensione e sull’età anagrafica che i lavoratori italiani dovranno avere per lasciare il posto di lavoro. All’orizzonte non c’è nessun intervento previdenziale che ci obbligherà a lavorare fino alla veneranda età di 74 anni, ma un meccanismo come diretta conseguenza dello sviluppo demografico del Paese. Altro che Quota 100 con uscita con 62 anni di età (e 38 anni di contributi). Tra circa dodici anni si rischia di uscire a ben 74 anni di età.

Pensioni ultime notizie: si lavorerà fino a 74 anni, ecco quando e perché

Stando alla relazione annuale di Bankitalia, infatti, è molto probabile che nei prossimi dieci anni l’economia italiana si ritroverà ad affrontare le conseguenze di una riduzione della popolazione in età lavorativa. “Secondo le ultime proiezioni Eurostat, entro il 2032 il numero di persone di età compresa tra i 15 e i 64 anni diminuirà del 6%; la popolazione tra i 15 e i 74 anni scenderà in misura meno marcata (-1,5%; -700.000) per il forte aumento nella classe di età compresa tra i 65 e i 74 anni (24%)”. Questa riduzione continuerà ad aumentare nei decessi successivi, in quanto il calo delle nascite avrà come conseguenza quello di aumentare il numero dei più anziani e l’aspettativa di vita sarà più elevata.

Pensioni ultime notizie: le conseguenze sulla riforma previdenziale

Il rapporto tra demografia e lavoro risulta dunque piuttosto significativo, e questo impatto potrà essere contrastato da un riassorbimento della disoccupazione, ma anche “dalla prosecuzione delle tendenze positive di recente osservate nell’offerta di lavoro dei diversi gruppi demografici e da un ulteriore progressivo allungamento della vita lavorativa”. Con meno giovani e più anziani, ai fini della sostenibilità del sistema, quest’ultimo dovrà essere alimentato sia dai primi sia dai secondi, che andranno dunque in pensione più tardi. Lo sviluppo demografico non lascia qualche spiraglio positivo nemmeno prendendo in considerazione i dati sull’immigrazione (200 mila persone l’anno in media). E stando al report di Bankitalia, il disegno sulla riforma generale del sistema pensionistico, discorso ancora in sospeso ma che prima o poi andrà affrontato, dovrà cambiare nuovamente forma.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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