Iscrizione scuola e coronavirus: ecco perchè l’istituto può rifiutarla

Pubblicato il 18 Gennaio 2021 alle 05:36 Autore: Claudio Garau

Iscrizione scuola e misure di contenimento anti-covid: i motivi per cui la scuola rifiuta l’iscrizione tardiva e il monito del Ministero dell’Istruzione

Iscrizione scuola e coronavirus: ecco perchè l'istituto può rifiutarla
Iscrizione scuola e coronavirus: ecco perché l’istituto può rifiutarla

Secondo le intenzioni del Governo, il giorno 14 settembre dovrebbero riprendere le lezioni scolastiche, dopo uno stop che dura ormai da non pochi mesi. Tuttavia, indipendentemente dal problema del numero dei contagi nuovamente in aumento, è la questione spazi e distanziamenti che rappresenta il vero ostacolo da superare per poter tornare davvero a sedere ai banchi di scuola. Tanto che gli istituti per l’insegnamento stanno rifiutando l’iscrizione scuola tardiva, proprio per carenza di spazio disponibile. Vediamo più nel dettaglio.

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Ebbene, in questo scenario, in cui i presidi sono impegnati a fare i calcoli con metro ed elaboratore elettronico per capire come organizzare le classi sulla scorta delle regole di distanziamento post Covid-19, molte famiglie si stanno trovando nella condizione di non poter iscrivere i figli a scuola. Un problema, quello dell’iscrizione scuola, sentito specialmente nei grandi quartieri urbani dove è alta la densità di popolazione.

Tuttavia, il dicastero dell’Istruzione – con una circolare apposita – si è già affrettato per fare chiarezza e per ricordare che il diritto all’istruzione è e resta primario, anche in caso di emergenza. Ma che fare in concreto se a scuola non saranno trovati gli spazi? Ebbene, bisognerà affidarsi alle mascherine: infatti, è questa la conclusione cui è giunto il Comitato tecnico scientifico, a seguito della riunione del 12 agosto. In breve, nelle situazioni in cui si riveli impossibile il distanziamento fisico a scuola, sarà possibile – ed anzi doveroso – usare la mascherina. Ma le polemiche nell’ambito dei sindacati della scuola, non sono mancate.

La questione è e resta oggettivamente complessa, vedendo coinvolte molte famiglie che, proprio in questi giorni, vorrebbero cambiare la scelta fatta a gennaio con la iscrizione scuola online, per le ragioni più diverse. Ad esempio, per un cambio di residenza correlato ad un nuovo lavoro, oppure per un’adozione con esito positivo, sono tanti coloro che vorrebbero fare una iscrizione scuola tardiva. Ma la risposta ad agosto è stata un no secco delle scuole, evidentemente alla ricerca affannosa di nuovi spazi per garantire le distanze tra alunni.

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 D’altra parte il direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, Rocco Pinneri era intervenuto qualche settimana fa in tema di iscrizione scuola, rimarcando ai presidi della regione che non si può dire no all’iscrizione “senza aiutare concretamente la famiglia a trovare un’altra scuola che accolga certamente l’iscrizione“, e sostenendo che “nessuna delibera può comportare la violazione di un diritto costituzionalmente garantito“.

Ecco allora il Ministero dell’Istruzione che, sulla stessa linea e nel rispetto del diritto all’istruzione di cui anche in Costituzione all’art. 34 (e di cui abbiamo già parlato qui), raccomanda alle scuole di “farsi parte attiva nell’aiutare la famiglia a trovare un’altra sistemazione consona anche attraverso il supporto degli ambiti territoriali degli Usr“. A questo punto, toccherà agli istituti di formazione scolastica trovare la quadra in una vicenda complicata come quella dell’iscrizione scuola, allo scopo di assicurare a tutti gli alunni il diritto a poter seguire le lezioni.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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