Dialogo al bordo di un corteo di protesta

Pubblicato il 11 Febbraio 2012 alle 19:48 Autore: TP Racconti
Dialogo al bordo di un corteo di protesta

Viaggiatore straniero – Buongiorno caro giovane, per quale motivo siete scesi in piazza e protestate così vivacemente?

Giovane del corteo – ma come non lo sa? Si protesta contro il governo antidemocratico che sta affamando il popolo!

V – e come è salito al potere questo governo antidemocratico?
G – beh ci sono state le elezioni, ma con una legge elettorale porcata che ha mandato al governo persone indegne
V – vuole dire che nessuno li ha votati e sono andati al governo lo stesso?
G – beh no… cioè ecco non avevano la maggioranza assoluta degli aventi diritto
V – che quindi ha avuto qualcun altro giusto?
G – ehm, no in realtà sono stati maggioranza relativa anche con un certo margine di vantaggio sui secondi, che glieli raccomando signore mio fanno altrettanto schifo! Hanno avuto la maggioranza dei seggi per via della legge elettorale porcata!
V – capisco, è quindi una legge elettorale incostituzionale vero?
G – ehm… no in realtà no, la corte costituzionale ha stabilito che era legittima diversi anni fa, anzi ultimamente ha persino cassato 2 tentativi di referendum contro di essa
V – allora deve essere una pessima corte nevvero?
G – uhm in effetti no… hanno sempre deliberato con giudizio anche contro molte leggi approvate da questo parlamento
V – quindi la legge elettorale sebbene non perfetta era legittima
G – ma i rappresentanti odierni del governo non si sono candidati direttamente!
V – dovevano?
G – no… non è scritto da nessuna parte
V – e chi gli ha dato la fiducia allora?
G – il parlamento eletto da noi
V – e poteva in termini di legge?
G – in effetti a norma di legge si…
V – allora non è un governo illegittimo no?
G – beh si ma tanta gente non è andata a votare e se fossero andati magari la maggioranza relativa sarebbe stata un’altra
V – e voi come fate a saperlo? Li conoscete e sapete come avrebbero voluto votare? Di solito chi non si esprime lascia ad altri l’incombenza di decidere no?
G – in effetti non lo sappiamo, ma certo c’è una grande indignazione popolare, non vede quanta gente in piazza? e chissà quanti altri a casa avrebbero voluto essere qui
V – forse, ma forse no, l’unico modo per saperlo è quando tutti votano insieme per un programma un partito o una coalizione no?
G – ma la gente non le capisce le cose perchè è disinformata dai media!
V – quindi tutti i media sono in mano a un gruppo solo?
G – no, in effetti ci sono diversi gruppi e poi ora c’è la rete che è libera finalmente!
V – che bella notizia e da quanto tempo c’è?
G – beh da anni oramai, è davvero una grande novità!
V – bene così alle prossime elezioni finalmente potrete scegliere i rappresentanti giusti tutti insieme, e non dovrete più scendere in piazza, se la rete raggiunge almeno la metà delle persone…
G – certo che le raggiunge! La rete è una cosa straordinaria!
V – bene! Allora i sondaggi saranno certamente dalla vostra!
G – ehm… in effetti tra queste persone del corteo ci sono molte posizioni politiche diverse, siamo uniti solo dalla protesta verso questo governo illeggittimo!
V – un momento, mi ha appena detto che questo governo è stato scelto da una maggioranza parlamentare eletta grazie ad una legge riconosciuta da alti organi di garanzia come la corte costituzionale, quindi non è illegitimo dicevamo
G – si certo… ma fanno cose che il popolo non vuole!
V – e vorrà dire che alle prossime elezioni si voterà una maggioranza diversa no?
G – ma no, quelli rubano tutti!
V – in che senso?
G – questa classe dirigente, sono tutti marci
V – beh allora tanti giovani in gamba come voi possono fare un partito insieme e grazie alla rete e alla bontà delle vostre idee sbaraglierete la concorrenza! no?
G – ehm… il fatto è che come dicevo noi di questo corteo abbiamo idee molto diverse, sa noi siamo democratici e se non siamo tutti, ma proprio tutti d’accordo non facciamo nulla! L’unica cosa sulla quale siamo davvero d’accordo tutti è la protesta di piazza, per questo siamo qui tutti insieme!
V – ma non siete ancora maggioranza nel paese nemmeno come numero di persone che protestano vero?
G – in effetti temo di no…
V – quindi visto che siete democratici rispetterete il volere della maggioranza e vi prepararete ancora una volta ad avere rappresentanti che non vi piacciono giusto?
G – no! Noi siamo qui per protestare contro questo governo e contro chi lo sostiene! Anche a costo di bloccare tutto, certo è un peccato che qualcuno di noi si lasci andare a violenze ed eccessi, ma certo è comprensibile quando la situazione è intollerabile come ora!
V – certo capisco, ma allora non siete propriamente democratici
G – sì, cioè no… cioè non proprio la definizione classica, ecco! Noi faremo tanto di quel casino che anche se siamo minoranza dovranno fare come diciamo noi per forza! Dovranno bloccare i cantieri che non ci piacciono, non abolire le leggi che ci piacciono e abolirne altre che non ci piacciono! Certo molti soffriranno disagi a causa nostra ma è l’unico modo per farci ascoltare da chi governa… il disagio creato è un prezzo da pagare per farci ottenere il nostro scopo, anzi più è grosso il disagio creato e più è facile che la nostra protesta abbia successo!
V – disagio che però non soffrite soltanto voi ma anche altre persone che non c’entrano nulla e magari non la pensano come voi, e tutto questo senza che abbiate vinto le elezioni presentando le vostre proposte? Uhm direi allora che non siete per nulla democratici… ha ragione, in questo paese la democrazia è malata…
il giovane un po’ pensieroso non risponde, guarda ancora un attimo il viaggiatore straniero e si allontana, il viaggiatore lo saluta col cappello e continua per la propria strada, e, mentre il giovane torna a gridare nel corteo abbracciato agli amici come in una grande festa, il viaggiatore sorride, scrolla le spalle, e se ne va…

dedicato ai No Tav incappucciati e violenti e a chi li difende, ai black block indignati, ai camionisti degli scioperi selvaggi, ai “movimentisti” che sono dalla parte di qualsiasi protesta sempre e comunque, a chi non prende le distanze fino in fondo, anche in buona fede, quando una protesta diventa per qualsiasi motivo violenta, a chi pensa che l’unico modo per farsi sentire sia quello di creare inevitabili disagi ad altri (che cosa se ne fanno i cittadini, che vedono aggiungere ai loro problemi i disagi causati da chi protesta, delle loro scuse?), a chi pensa che una minoranza, gridando più forte, abbia il diritto di forzare la mano alla maggioranza… (e questo lo pensano in molti, in troppi…)

ma soprattutto è dedicato a chi su quelle opere pubbliche, che vogliono fermare anche se decise da persone regolarmente elette, ci lavora, a chi voleva lavorare col proprio camion e a chi  è rimasto bloccato in autostrada da uno sciopero selvaggio ed ha perso l’aereo per l’occasione della sua vita, che non ritornerà mai più… a nessuno sembra importare di queste persone, loro non gridano forte nelle piazze, loro non si lamentano, loro fanno solo una cosa e silenziosamente: depositano una scheda nell’urna ogni 5 anni.

Di Gianluca Borrelli