Gli evasori di Cortina

Pubblicato il 5 Gennaio 2012 alle 14:28 Autore: Alessandro Siro Campi
Gli evasori di Cortina

A Cortina arriva la finanza e scopre che

Non sono mancati singoli episodi particolarmente significativi: un commerciante deteneva beni di lusso in  conto vendita per più di 1,6  milioni di euro, senza alcun documento fiscale. Interessanti anche i controlli sui possessori di 251 auto di lusso di grossa cilindrata. Su 133 auto intestate a persone fisiche, 42  appartengono a cittadini che fanno fatica a “sbarcare il lunario”, avendo dichiarato meno di 30 mila euro lordi di reddito sia nel 2009 sia nel 2010, mentre 16 auto sono intestate a contribuenti che hanno dichiarato meno di 50 mila euro lordi. Gli altri 118 superbolidi sono intestati a società che sia nel 2009 sia nel 2010 hanno dichiarato in 19 casi di essere in perdita, mentre in 37 casi hanno dichiarato meno di 50 mila euro lordi.

Il PDL commenta il fatto che gli evasori sono stati beccati lamentandosi. Agli amici degli evasori dà fastidio si combatta l’evasione fiscale, loro han fatto di tutto per proteggerla. L’accusa del PDL è che questa è solo un’operazione mediatica. Perché “solo”? L’effetto di questa operazione è che qualcuno sta cominciando a capire che deve smettere di evadere:

Gli incassi degli esercizi commerciali (alberghi, bar, ristoranti, gioiellerie, boutique, farmacie, saloni di bellezza, ecc), nel giorno dei controlli, sono lievitati rispetto  sia al giorno precedente sia allo stesso periodo del 2010. In particolare, i ristoranti hanno registrato incrementi negli incassi fino al 300% rispetto allo stesso giorno dello scorso anno (+ 110% rispetto al giorno prima), i commercianti di beni di lusso fino  al 400% rispetto allo stesso giorno dello scorso anno (+106% rispetto  al giorno prima), i bar fino al 40% rispetto allo stesso giorno dello scorso anno (+104% rispetto al giorno prima).

Ha ragione Gilioli quando dice che

Certo che è un’operazione mediatica: di quelle che però finalmente spaventano quelli che rubano al popolo italiano. Proprio come il loro premier che giustificava l’evasione era un’operazione mediatica che invece li tranquillizzava. Altre dieci operazioni mediatiche così, nei prossimi due o tre mesi, e gli evasori avranno solo tre possibilità: iniziare a dichiarare quanto guadagnano davvero; costringersi a uno stile di vita pubblico più sobrio per  evitare il rischio di essere controllati – e chissà quanto soffrirebbero nel rinunciare agli status symbol; oppure continuare a tenersi i macchinoni e a dichiarare il falso, nascondendosi però come topi. Insomma, si rende la vita un po’ più difficile a chi ruba agli italiani

L'autore: Alessandro Siro Campi

Alessandro Siro Campi nasce nel 1975. Si laurea nel 2000 in Ingegneria Informatica e consegue il dottorato nel 2004. Dal 2005 è ricercatore presso il Politecnico di Milano dove si occupa di Web e di interrogazioni e mining dei dati. Il suo blog personale è Alesiro
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